Borghi Siciliani

Ferla

Il meraviglioso borgo di Ferla si trova sui monti Iblei, nella Valle dell’Anapo, in provincia di Siracusa. Il sito circostante il borgo era abitato anticamente già dai Greci e dai Romani.  Ma il borgo vero e proprio nacque nel Medioevo per opera del barone Johannes de Ferula (da cui il nome “Ferla”).

Foto di Michelangelo Giansiracusa

Come altri centri della parte occidentale della nostra meravigliosa Sicilia, Ferla fu danneggiata dal terremoto catastrofico del 1693. Ciononostante, il borgo, fra i più belli d’Italia, ospita un preziosissimo tesoro archivistico che raccoglie antichi documenti risalenti al XV secolo. Vi si trovano perle storico-religiose ricostruite in seguito al terremoto, come l’affascinante chiesa barocca di Sant’Antonio e la chiesa di San Sebastiano (il patrono del paese festeggiato il 20 gennaio ed il 20 luglio). Vicino Ferla troviamo la necropoli cristiana di San Martino, sita su preesistenti insediamenti. Il villaggio bizantino di San Micidiario, e l’importantissima necropoli protostorica di Pantalica, già celebrata da Vincenzo Consolo in “Le pietre di Pantalica” ed eletta nel 2005 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO insieme alla splendida città di Siracusa.

Dal punto di vista culinario, il territorio offre una grande varietà che va dalla focaccia casereccia ripiena di bietole selvatiche, pomodorini essiccati e tocchetti di salsiccia, alla salsiccia di suino di Ferla, apprezzata in tutto il territorio nazionale. A questi si aggiunge l’ulivo di Ferla, fonte dell’eccellente olio extravergine degli Iblei. Oltre al salato, il dolce varia dalle cassatine pasquali ripiene di ricotta dolce e cannella, alle sfingi, zeppole fritte nell’olio e condite con miele o zucchero, che accompagnano la festa di novembre di San Martino.

Il borgo si propone oggi come comune del riciclaggio creativo. L’associazione “Ricicreo Ferla” ha già compiuto diversi interventi contro lo spreco di risorse. Il nome della città è scritto nella lista dei comuni più virtuosi del territorio nazionale.

Andrea Santoro

 

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