Castello di Ossena, Francofonte
Dicembre 4, 2022

Quando si parla di Castello di Ossena nel territorio attorno Scordia e Francofonte, si fa riferimento a dei resti di una fortezza delineati sotto forma di due torri. Presumibilmente databile durante la dominazione arabo- normanna è frutto di diversi maneggiamenti nel corso della sua storia. La prima delle due torri, alta non più di un metro, con molte probabilità ha la pianta quadrata. Ciascun lato misura 10 m circa e presenta una muratura spessa 1 m. Essa è composta da un doppio paramento di blocchetti poco sbozzati, inzeppati da frammenti di tegole e laterizi. La seconda torre ha peculiarità similari nella forma e nella misura, essa è situata a circa 15 m a nord-ovest della prima.
Un piccolo abitato, ricordato con il toponimo di “Essena”, sarebbe già esistente intorno al 1093 d.C. Nei secoli successivi il medesimo insediamento sembra ricoprire il ruolo di casale, secondo quanto denunziato da documenti del 1296 e 1310. Solo nel 1354 lo storico Michele da Piazza ricorda Ossena in qualità di “arx”. Ciò lascia probabilmente intendere l’esistenza di un edificio fortificato, costruito per salvaguardia e controllo del medesimo insediamento. L’abitato, infatti, si caratterizza per la presenza di numerose grotte. Quest’ultime recano segni di frequentazione umana probabilmente risalenti alla dominazione arabo-normanna. Sebbene non sia da escludere un’origine ancora più remota, forse legata al periodo della dominazione bizantina sull’isola.

Particolarmente interessante si presenta una grotta, esistente lungo il versante settentrionale. Poco sotto i ruderi della fortificazione. Si tratterebbe, similmente a quanto si osserva presso il “castrum vetus” della vicina Lentini (“Grotte del Crocifisso” e “Grotta di S. Lucia”), di una sorta di oratorio rupestre all’interno del quale si conserverebbero resti di affreschi (l’oratorio prende il nome locale di “a rutta ra’ pupa”).
Purtroppo è impossibile precisare sia una cronologia assoluta del sito, sia una datazione relativa alle due fortificazioni. In realtà l’unico elemento discriminante, la differenza di tecnica edilizia tra le due torri, non è utile per stabilire il primato cronologico dell’una sull’altra.
Ad oggi si sconoscono le cause che hanno condotto alla rovina del castello e del relativo casale. Chissà dove si nasconde la verità.
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