Castelli Siciliani

Il Castello di Serravalle, Mineo

Il Castello di Serravalle, situato nell’omonimo feudo nel territorio di Mineo in provincia di Catania, appartiene dal 1513 alla famiglia Grimaldi. Il castello, tramandato di generazione in generazione, è oggi di proprietà dell’Avvocato Orsola Sedati, figlia di Francesca Millo di Casalgiate e nipote di Gerarda Grimaldi.

Castello di Serravalle
Foto di Giuseppe Brunetti Baldi. Copyright riservato

Il Castello di Serravalle è di epoca medievale. Sin dal principio ha svolto un importante ruolo difensivo della via di accesso della piana di Catania, cioè della via che collega Catania a Palagonia, passando da Mineo e giungendo fino a Caltagirone. Questa zona era frequentata dall’antico popolo dei Siculi, che nel 453 a.C. aveva stabilito la propria capitale, nella vicina roccaforte di Palikè, ora area archeologica.

Le prime notizie sull’origine del Castello affermano che questo apparteneva ad un tale Goffredo di Tratto, probabilmente nel 1296. Il Castello era composto in origine dalla torre e da una cinta munita di camminamento. Con il passare degli anni questo ha subito ampliamenti e adattamenti, mantenendo intatta la struttura originale. Nel XVI secolo, il castello è diventato una dimora.

Il Castello è parte del Patrimonio culturale italiano ed è punto di riferimento e di orientamento per il territorio circostante, per via della sua posizione.

Castello di Serravalle
Foto di Giuseppe Brunetti Baldi. Copyright riservato

Esso è situato su uno strato roccioso di forma allungata che domina la Valle del Margi, dove un tempo si trovava il lago dei Palici, legato alla figura del condottiero siculo Ducezio.

L’ingresso del castello è collocato sul lato opposto, dove il terreno è più pianeggiante. Successivamente si accede ad una galleria scavata nella roccia. La parte più antica è la torre. Essa doveva possedere almeno tre piani. Composta da una grande apertura sul lato settentrionale, ed altre finestre sul lato orientale e meridionale che fanno pensare alla presenza di più livelli. Negli edifici adiacenti e sottostanti la torre sono presenti delle feritoie, mentre la cinta muraria ha numerosi fori quadrati, i quali avevano valenza di “oblò osservativi”.

Con i numerosi interventi risalenti al XIX secolo ad opera della famiglia Grimaldi compaiono le scuderie, una cisterna ed alcuni vani intagliati nella roccia. Inoltre, poco sotto il castello, vi è il crinale del poggio ed infine quella che probabilmente è una grotta o una sala ipogea, probabilmente collegata al forte da un passaggio sotterraneo.

Il cortile superiore è raggiungibile percorrendo delle scale che costeggia la cinta muraria originaria. La peculiarità di questa area esterna è costituita dalla cisterna ricavata all’interno del banco roccioso sottostante.

Oggi è restaurato grazie all’avvocato Orsola Sedati, con il supporto di fondi regionali, ed è ora aperto alle visite ed agli eventi.

“E’ un atto di amore  verso il territorio catanese, verso la nostra storia collettiva e anche verso la mia Famiglia.

Andrea Barbaro Galizia

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