San Paolo Apostolo, Palazzolo Acreide
Giugno 27, 2024

La Festa di San Paolo Apostolo, patrono principale di Palazzolo Acreide, città barocca situata sui monti Iblei, ma in Provincia di Siracusa, si celebra ogni anno il 29 giugno. Giorno liturgico del santo, con solenni festeggiamenti che richiamano migliaia di fedeli e turisti da tutta la Sicilia.
Come riportano alcune cronache di Giuseppe Fava, la devozione a San Paolo nacque attorno alla vecchia chiesa dedicata all’apostolo, nel cuore della vallata, il quartiere più antico e decaduto dove vivevano soprattutto le famiglie baronali e i contadini.
Egli descrive inoltre la statua di San Paolo come nero, calvo, terribile, vestito di nero, la spada balenante che aveva tagliato cento teste di cristiani, ma anche simbolo della Parola di Dio “tagliente come lama affilata”.
Continua l’antropologo palermitano Giuseppe Pitrè:
“V’è la storia, v’è l’antichità, v’è il prestigio di quella spada con la quale S. Paolo è rappresentato, la forza materiale attiva, tanto simpatica al popolo siciliano”.

La proclamazione dell’Apostolo Paolo quale patrono della città di Palazzolo Acreide risale al 1689, qualche anno prima del terribile terremoto del Val di Noto da cui poi la città sarebbe risorta con il volto tardo-barocco che adesso possiede.
L’elezione a Santo Patrono trovò però un contrasto con i Sanmastianisi, i devoti di San Sebastiano, che ricorsero in tutte le corti e tribunali possibili, scatenando una lunga e dispendiosa guerra legale. Cio ha alimento quelle forme di “Guerra di Santi” tipiche di molti centri della Sicilia descritte dal Verga nell’omonima novella contenuta nella sua raccolta Vita dei Campi. Il caso fu poi formalmente chiuso grazie all’estro e alla saggezza popolari. I Sanmastianisi incisero sul fercolo del loro martire il titolo di “protectori”. Invece i Sanpaulisi si fregiarono, di diritto, sulla loro vara del titolo di “patronus principalis”. Ancora oggi retaggi di bonaria rivalità si possono riscontrare tra i vari comitati organizzatori dei festeggiamenti.

La statua di San Paolo Apostolo è un’opera d’arte di grande valore storico e religioso, realizzata nel 1567 dallo scultore ragusano Vincenzo Lorefice. La statua in legno policromo raffigura il Santo in una posa solenne e ieratica. San Paolo è vestito con una tunica bianca e un mantello rosso, i simboli del suo martirio, recante in mano una spada, attributo della sua predicazione. L’opera, alta circa due metri, presenta una notevole accuratezza anatomica e una ricca espressività, che rendono il Santo una figura viva e realistica. Il volto di San Paolo è sereno e maestoso, ma nello stesso tempo trasmette una profonda spiritualità.
La festa di San Paolo ruota attorno alla novena ed entra nel vivo con la funzione della Sciuta ra cammira, ovvero l’attesissima svelata della statua la sera precedente il giorno di festa, salutata dalle vrame dei devoti “Paolo ppi la vita patroo”. L’indomani “U giro ro pani”, ovvero la benedizione e la distribuzione delle tradizionali cuddure, pani a forma di ciambella decorati con serpenti nel caso di San Paolo, poi benedetti e venduti nel sagrato della chiesa.

A seguire, alle ore 13 la maestosa e spettacolare Sciuta della vara con il simulacro del santo e della reliquia. Accolte sul sagrato dallo sparo di bombe assordanti e maestose, lo sparo delle nzareddi, coloratissime strisce di carta che riempiono all’inverosimile il sagrato, e spettacolari fuochi pirotecnici che avvolgono la festa in una nuvola di colore e strisce di carta. Durante la processione si ripete anche l’antico rito della presentazione dei bimbi nudi al santo.
La processione giunge in Chiesa Madre, dove il Santo sosta sino alla sera. La sera del 29 giugno, culmine dei festeggiamenti alle ore 19:00 circa, la statua del Santo viene portata in processione dalla Chiesa Madre e portata per le vie del centro storico. Il corteo, preceduto da bande musicali e da un fiume di fedeli che recitano preghiere e intonano canti devozionali, si snoda tra le vie illuminate da luminarie e fuochi d’artificio.

La processione si conclude in Piazza Municipio, dove la statua ruota su se stessa tre volte per simboleggiare la vittoria del Santo sul male. Una delle caratteristiche tipiche della festa di San Paolo è la presenza dei cirauli, diffusissima in passato. Si tratta di persone nate o il 25 gennaio, giorno che la chiesa dedica alla memoria della Conversione di San Paolo, o il 29 Giugno , memoria del santo. Secondo la tradizione, i Cirauli sarebbero discendenti diretti di San Paolo e possederebbero doni straordinari. Tra questi, l’Immunità ai morsi di serpenti,potendo maneggiare i serpenti senza essere morsi e addirittura guarire le persone dai loro morsi, oltre che il dono della preveggenza e della predizione del futuro. La festa continua sino all’Ottava e con l’ottavario in ricordo della proclamazione del Santo a Patrono della città. Che avviene nel mese di Luglio.
A Palazzolo Acreide, oltre al 29 giugno, San Paolo Apostolo viene celebrato anche il 25 gennaio, giorno che ricorda la sua conversione al cristianesimo. È celebrata una Messa Solenne nella Chiesa Madre, al termine della quale la statua del Santo è portata in processione per le vie principali della città.
Le celebrazioni proseguono fino al 1° febbraio, giorno dell’ottava, con la “velata” della cinquecentesca statua del Patrono.
Fede, devozione, folklore in onore di una delle colonne della cristianità, l’apostolo delle genti veneratissimo in Sicilia.
