“Lu pisce spada”, Domenico Modugno
Gennaio 3, 2023
“…..E pigliaru la fimminedda, drittu drittu ‘n tra lu cori, //E chiangia di duluri.//Ahai ahai ai.E la varca la strascinava //E lu sangu ci curriva, //E lu masculu chiangiva, Ahai ahai ai…..”Domenico Modugno
Sono alcune frasi di una canzone d’amore di altri tempi. Si tratta di una storia tanto romantica quanto struggente che si svolge nelle acque che bagnano lo stretto di Messina. Si tratta di una leggenda che da millenni aleggia tra i pescatori siciliani e calabresi, ed è quella cantata da Domenico Modugno, la storia del pesce spada.
La mitologia greca elogia il pesce spada e ne racconta i differenti aneddoti ma soltanto un grande cantautore riesce a dar vita a quel racconto. Sto parlando di Domenico Modugno, origini pugliesi ma dal cuore in parte siciliano. Modugno nasce il 9 gennaio 1928 a Polignano a Mare, ma fin da subito abbandona il nido familiare. È l’Italia degli anni Cinquanta e Modugno comincia a cantare canzoni sia in dialetto napoletano con “Lazzarella” che in dialetto pugliese, in particolare di San Pietro Vernotico molto simile con quello della Sicilia orientale, proprio con “Lu pisce spada”. È il 1954 e in radio gli italiani ascoltano questo meraviglioso brano che racconta la tragica fine del singolare animale marino.
Domenico Modugno urla e accompagna con la sua chitarra la storia del maschio del pesce spada che cerca di salvare la sua compagna appena colpita al cuore dai crudeli pescatori. Nonostante la povera bestia tenta di liberare la sua “fimminedda” dalle corde che la tengono prigioniera e ormai spacciata. Impazzisce il pesce spada che per mezzo della voce di Modugno urla:
“si tu mori, vogghiu murìri ‘nzemi a ttia”.
Come chi perde la cosa più preziosa al mondo, anche lui accanto a lei si lascia catturare e va a morire con la sua amata. Per quanto si tratta di leggenda, la natura lo conferma ed è sempre la femmina del pesce spada che va colpita per prima, non solo perché di dimensioni più grandi ma perché in tal modo si potrà catturare anche il maschio, che mai abbandona la sua dolce metà. I pescatori dello Stretto di Messina, tra Scilla, Bagnara Calabra e Torre Faro, cosi come Modugno, conoscevano queste abitudini del pesce spada.
Modugno fu ispirato da questa triste storia. Egli riporta le tipiche frasi di quegli uomini che per anni hanno spezzato il cuore a due innamorati. Due innamorati che purtroppo non vissero per sempre felici e contenti.