Flora Siciliana

Il Carciofo

Originario del bacino del Mediterraneo, il carciofo è una pianta apprezzata sin dall’antichità per le sue qualità organolettiche, racchiuse nel suo prelibato capolino. La sua coltivazione è prevalentemente concentrata in alcuni paesi mediterranei, tra cui spicca l’Italia, seguita da Francia e Spagna, mentre rimane meno diffusa in altre regioni del mondo.

La produzione di carciofi è principalmente destinata al consumo fresco, con una quota minore trasformata dall’industria conserviera e del surgelamento. In Italia, la coltura del carciofo è particolarmente prospera nelle regioni meridionali, dove il clima favorevole permette di anticipare la raccolta all’inizio dell’autunno.

il carciofo
Foto di Matthias Böckel da Pixabay

Dal punto di vista botanico, si distinguono tre varianti principali:

  • Cynara cardunculus silvestris Lamb.: il cardo selvatico, noto anche come caglio o carduccio, cresce spontaneamente nell’area mediterranea ed è utilizzato nella preparazione del cagliofiore.
  • Cynara cardunculus scolymus: il carciofo coltivato, protagonista delle nostre tavole.
  • Cynara cardunculus altilis: il cardo domestico.

Le varietà coltivate in Italia si possono suddividere in due categorie, in base alle loro caratteristiche agronomiche e commerciali:

  • Varietà autunnali: Sono le varietà “rifiorenti”, che producono carciofi a cavallo dell’inverno, iniziando tra ottobre e novembre e proseguendo in primavera, fino a maggio, dopo una pausa invernale. Questi carciofi sono generalmente di dimensioni medio-piccole, con un peso che varia tra i 150 e i 200 grammi. La seconda fioritura, quella primaverile, è spesso destinata all’industria di trasformazione per la surgelazione e la conservazione in scatola.

  • Varietà primaverili: Coltivate nelle zone costiere dell’Italia centro-settentrionale, queste varietà offrono una produzione più o meno precoce, che si estende da febbraio-marzo fino a maggio-giugno. Si tratta di carciofi pregiati, con capolini più grandi rispetto alle varietà autunnali, adatti anche all’esportazione. Le varietà primaverili si suddividono in due grandi famiglie: i “Romaneschi” e i “Toscani”.

Il carciofo siciliano, contraddistinto da dimensioni contenute, forma cilindrica e colore violaceo, si distingue per il suo sapore dolce e delicato. Il principale distretto produttivo dell’isola si trova in provincia di Caltanissetta, nei comuni di Gela, Niscemi, Butera e Mazzarino, dove si concentrano circa 6000 ettari di coltivazioni, pari al 48% della produzione regionale.

Stefania Gentile

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