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Gesso - Rubrica Sicilia

Borghi Siciliani

Gesso

Ci troviamo in provincia di Messina per parlarti, su segnalazione, del ridente villaggio di Gesso posto sui monti Peloritani, a 265 metri d’altezza.

Gesso
Foto Instagram di Christian Bramante (chryphoto)

Dalla sua posizione potrai avere il privilegio di ammirare Tindari, l’Etna, Capo Milazzo fino agli imperdibili tramonti sull’Eolie. Il nome deriva da “gypsum” e indica la vocazione del territorio per l’estrazione di gesso. I monumenti gessoti (o “ibbisoti” nel dialetto locale) narrano una storia che risale almeno al diciassettesimo secolo sebbene il villaggio vanti sicuramente origini più antiche.

Tra gli edifici più importanti ricordiamo la chiesa madre dei cappuccini dedicata a S. Antonio Abate risalente al 1612. In essa si conservano la tela della Natività di Antonio Catalano il Vecchio (1600) copia del dipinto omonimo di Polidoro da Caravaggio. Vi è la tela raffigurante La strage degli innocenti di Paladino (1700). Una bellissima scultura marmorea rinascimentale della Madonna del Soccorso attribuita allo scultore Montorsoli ed una Madonna scolpita in legno di autore ignoto.

L’elenco delle meraviglie custodite all’interno della chiesa madre continua. Vi si trovano una ricca quadreria, un pulpito ligneo di gusto rococò privato della base dall’incendio del 1906 in cui si bruciarono anche il coro ligneo del 1714. Vi è anche la statua lignea di S. Antonio e si danneggiarono gli affreschi del pittore messinese Giovanni Tuccari dei quali rimangono però delle tracce.

Gesso
Foto Instagram di Roberto Munao (robymunao)

Dell’artista locale Onofrio Gabrielli, vissuto nel diciassettesimo secolo, rimane la bellissima opera raffigurante Gesù con le Anime del Purgatorio ispirato allo stile di Pietro da Cortona. In merito all’architettura locale segnaliamo il palazzo Curcio del diciottesimo secolo.

Per quanto riguarda invece la cultura agro-pastorale gessota sono rimasti importanti testimonianze monumentali come i palmenti ingrottati, le fornaci per la cottura del gesso, gli ovili, le “arie” ed i frantoi. Impossibile inoltre non visitare il grande Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani.  Questi sono di grandissima rilevanza dal punto di vista etnomusicologico e demoetnoantropologico situato nei pressi della scuola. Qui un tempo sorgeva il monastero basiliano dedicato a S. Biagio. Citare il monastero basiliano ci ricorda che il villaggio di Gesso era rilevante non solo storicamente ma anche al livello religioso. Esso era una tappa importante dei percorsi cenobiti italo-greci della Val Demone (l’antica zona giurisdizionale individuata durante il dominio islamico sull’isola).

Gesso
Foto Instagram di Antonietta Geraci (antoniettageraci)

Non possiamo fare a meno poi di ricordare la celebre  seppur giovane “Rassegna popolare Ibbisota” giunta il 16 agosto 2017 alla quinta edizione. In occasione dell’ultima Rassegna i partecipanti hanno respirato l’aria della Sicilia antica, apparentemente dimenticata ed estinta. Grazie al caratteristico teatro dei Pupi messo in scena con maestria dalla Marionettistica Fratelli Napoli Mastri pupari continuatori di una tradizione lunga cinque generazioni.

Durante la festa si sono aperte le danze ai ritmi battenti e invasati dei gruppi di musica folk “I Cariddi” e “I Sunatori”. Il grande artista Pippo Bonaccorso ha recitato le sue splendide poesie in lingua siciliana. Rampanti volontari si preoccupano di soddisfare i palati fini e grossolani dei partecipanti con zibibbo, vino rosso locale, pane cunzato, cannoli alla ricotta, al pistacchio e al cioccolato.

Ci sembra insomma che la definizione “Perla dei Peloritani” si adatti perfettamente a questo borgo siculo. Gesso rappresenta oggi, con le iniziative che propone, un villaggio all’avanguardia che promuove la conoscenza del patrimonio storico, artistico, demoetnoantropologico e culturale dei Peloritani.

Ringraziamo Peppe De Francesco per averci segnalato questo borgo.

 

Andrea Santoro

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