Castiglione di Sicilia
Novembre 29, 2022
Fra l’innevato gigante Mungibeddu (l’Etna) e le Gole dell’Alcantara, dalle gelide e tonificanti acque, si staglia, a 600 metri dal livello del mare, il meraviglioso borgo di Castiglione di Sicilia.
Nel territorio castiglionese rientra la maggior parte del Parco regionale fluviale dell’Alcantara. Fondata dai Siculi nel 750 a.C. ed occupata nel 400 a.C. circa dagli esuli Greci provenienti da Naxos in seguito all’incalzante avanzata di Dionisio di Siracusa. Nel VI sec. d.C., Castiglione era sotto il dominio dei Bizantini. Essi edificarono cappelle basiliane denominate “cube” per la loro forma cubica tra il VII ed il IX sec. . L’esempio più celebre e rappresentativo di tutta la Sicilia è la Cuba di Santa Domenica, al centro di un’ampia discussione sulla sua edificazione.
Alcuni fanno, infatti, risalire la sua costruzione al periodo arabo-normanno. Verso la fine dell’XI secolo, Castiglione, sotto il dominio arabo, fu liberata dai Normanni. Nel 1092, Ruggero I denomina il borgo “Castrileonis” attribuendo maggior pregio e regalità al borgo. Tale segno di distinzione si trasmetterà poi nello stemma comunale che comprende un castello e due leoni. Nel 1233, re Federico II di Svevia concederà, poi, al borgo il titolo di Civitas Animosa e, insieme ad esso, il privilegio di battere moneta.
Il borgo fu poi al centro delle conseguenze economiche, sociali e politiche della prima fase dei Vespri Siciliani. Ruggero di Lauria, ammiraglio al servizio dei sovrani aragonesi, reo di aver sostenuto Giacomo di Aragona e non Federico III, entrambi eredi che si contendevano il trono della Sicilia, fu privato del borgo quando Federico III assediò e conquistò Castiglione. ‘U cannizzu testimonia ancora oggi l’assalto di Federico III. Si tratta di una torre situata su un punto strategico dell’altura perché ottimo punto di osservazione e controllo della Valle dell’Alcantara.
Realizzata con pietra arenaria ed alta sei metri. Essa fu la prima torre, probabilmente facente parte di una roccaforte più grande, ad essere espugnata da Federico nel 1301. Successivamente, nel 1373, Castiglione di Sicilia fu concessa in baronia a Pirrone Gioeni. La famiglia Gioeni manterrà la sovranità sul borgo anche quando, nel 1517, il borgo diverrà marchesato. Addirittura, Tommaso Gioeni verrà nominato da Filippo III, re di Spagna, principe di Castiglione, nel 1602. Nei primi del Seicento costruirono la chiesa di S. Antonio, rinnovata poi con gusto barocco, ravvisabile ad esempio, nella sua splendente facciata del 1796.
Nel Seicento si edifica anche l’attuale chiesa più importante del borgo, la chiesa dedicata alla Madonna della Catena. Essa presenta una facciata barocca plasmata dalle abili mani dell’artista Baldassarre Greco. Presso tale chiesa è, inoltre, collocata la statua della Madonna della Catena in marmo bianco di Carrara, attribuita alla scuola gaginiana. La Madonna della Catena è anche la Patrona del borgo ed è festeggiata la prima domenica di maggio.
A causa del profondo stato di miseria in cui versò il popolo castiglionese, nel 1636, si costituì il Peculio. Si tratta di un patrimonio comunale. Questo consentiva di acquistare frumento da poter poi rivendere ai cittadini ad un prezzo minore nei tempi grami di carestia. Alla soluzione offerta dal Peculio si affiancarono anche diversi ordini monastici. Ad esempio gli Agostiniani, i Carmelitani e i Cassinesi, che cercarono di lenire le sofferenze dei Castiglionesi.
Questi ultimi si stabilirono in un’antica cappella normanna, con i resti di affreschi bizantini raffiguranti un Cristo Pantocratore con dodici apostoli e una Madonna con in braccio il bambin Gesù. La città, fra Settecento e Ottocento, si dotò di grandi palazzi nobiliari, alcuni dei quali oggi restaurati e visitabili. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, il borgo fu teatro di una feroce rappresaglia tedesca. Nel quadro della ritirata tedesca che stava lasciando il campo agli Alleati, si compì un massacro di sedici civili ed il saccheggio di numerose abitazioni. Il Presidente della Repubblica nel 2002 ha conferito una medaglia di bronzo al merito civile a Castiglione.
Il borgo è anche inserito nel circuito della Ferrovia Circumetnea, che permette di muoversi nell’incantevole paesaggio del Parco dell’Etna. Il suolo lavico di Castiglione offre ai suoi vigneti un sapore forte e inconfondibile che si distingue fervidamente nei caldi vini come l’Etna Doc. .
Passando, poi, alle specialità gastronomiche dobbiamo parlare di piatti tipici del territorio. Troviamo i maccheroni al ragù di maiale e ricotta al forno e il maccu di fave. L’arte pasticciera produce prelibati gioielli, come le frittelle di ricotta fresca chiamate “sciauni”.