L’Immacolata Concezione di Maria, Palermo
Dicembre 7, 2022

La solennità dell’Immacolata Concezione di Maria è senza dubbio la festa mariana più sentita, soprattutto in Sicilia. Non c’è luogo, non c’è paese nell’isola in cui non sia radicato il culto all’Immacolata. Tutti i capoluoghi di provincia solennizzano la Vergine in particolar modo.

Catania, nella chiesa dei francescani nel bel salotto barocco della città nei pressi di Via Crociferi. Enna, con la processione della Vergine dalla chiesa centralissima di San Francesco. Messina, dove la Vergine parte in processione dalla Basilica francescana di via Boccetta. Caltanissetta che ha il cuore della devozione all’Immacolata in cattedrale e nella chiesa di San Francesco e così via anche Siracusa, che con la processione della Madonna per le vie di Ortigia anticipa quella della Patrona Santa Lucia. Ragusa, Trapani, Agrigento: anch’esse sotto la protezione dell’Immacolata.
Un culto così radicato ha una matrice profonda: Maria Immacolata era la patrona del Regno delle Due Sicilie e, per continuità, invocata come Patrona dell’Isola.
Un culto viscerale non può che legare Maria alla Sicilia quindi, e al suo capoluogo soprattutto.
Molti accostano Palermo a Santa Rosalia come sua celeste patrona. Questo è vero, in quanto il 27 luglio del 1624, i Palermitani si rivolsero a Lei con l’affettuoso appellativo di “Santuzza”, grati e devoti per aver salvato la città dalla peste scoppiatavi nel 1624. Fu in occasione di questi avvenimenti che nacque il Festino di Santa Rosalia, che si solennizza il 14 e 15 luglio di ogni anno.

Un culto viscerale, antico e cementificato da riti e pubbliche liturgie però, concede il titolo di Patrona principale della città e dell’intera regione alla Vergine Immacolata. Il culto alla Primaria Patrona di Palermo ha il suo cuore nella gotica Basilica Pontificia Minore di San Francesco d’Assisi. Infatti è questo scrigno gotico che custodisce il prezioso argenteo simulacro della Madonna portato in processione ogni anno il pomeriggio dell’8 dicembre.
Anche il patronato della Vergine Immacolata per il capoluogo palermitano è comunque legato alla peste, che nel 1624 scoppiò copiosa e furente mietendo numerosissime vittime. Si decretò, infatti, proprio in quell’occasione di portare in processione il simulacro dell’Immacolata, dalla Cattedrale alla chiesa di S. Francesco che, fin dall’arrivo dell’ordine religioso dei francescani nel ‘200, divenne un importante centro propulsore della devozione all’Immacolata, per altro già radicato grazie alla dominazione bizantina.
Il 27 luglio 1624, si decretò di riporre l’intero Regno sotto la celeste protezione della Vergine Immacolata. Il vescovo di Palermo il 15 agosto, Solennità dell’Assunta, compì il voto. L’8 settembre, ricorrenza della Natività di Maria, il giuramento era stato replicato anche dai ministri e deputati del Regno. Il 16 novembre seguì la conferma dei propositi con la proclamazione dell’Immacolata Concezione a Patrona cittadina. Seguirono celebrazioni per la ricorrenza dell’8 dicembre presso la chiesa di San Francesco d’Assisi con l’istituzione dell’offerta di una somma di 100 onze da destinarsi in perpetuo per il decoro e ornamento della Cappella Senatoria.

Quando la peste fu debellata, il Senato palermitano mantenne tutti gli impegni assunti ed ogni anno, le autorità civili rinnovano il giuramento pronunciato dal cardinale, con l’erogazione a favore del convento di S. Francesco di una somma di denaro.
L’Immacolata divenne così la Patrona del Regno delle Due Sicilie. Oggetto di venerazione da parte di tutti i cattolici del meridione, per poi estendersi anche altrove.
L’8 dicembre nel Regno delle Due Sicilie era festa nazionale e proprio a Maria erano riservati grandi onori e processioni addirittura nelle due capitali, Napoli e Palermo. Si poneva una corona di fiori sopra gli obelischi con in cima una statua della Madonna.
Tra il 1724 e il 1727, l’imperatore austriaco Carlo VI, governatore in quegli anni della Sicilia, aprì a Palermo la piazza antistante la chiesa di S. Domenico. Al centro della piazza fece erigere la colonna di marmo su cui fu innalzata la grande statua bronzea dell’Immacolata. Questo gesto rappacificò i rapporti astiosi tra francescani e domenicani che si contendevano il culto alla Vergine Maria.
L’8 dicembre è un giorno di festa tanto amato dalla città ed è il fulcro di un ricco programma di festeggiamenti. Dopo il novenario di preparazione con l’esposizione della Madonna dal 29 Novembre, il canto dello stellario e le sante messe serali. La sera della vigilia è il sindaco a compiere la tradizionale offerta, a rinnovare il giuramento di fedeltà e ad elevare la supplica con la quale impetrare la protezione della Beata Vergine per l’intera città e l’isola. Dopo le solenni celebrazioni del giorno di festa, il simulacro è poi portato in processione fino alla Cattedrale passando per le vie del centro cittadino. La statua resta esposta alla pubblica devozione fino alla domenica infra l’ottava.
Il simulacro argenteo della Vergine, di pregevole fattura, rimane esposto fino all’Ottava quando, dopo una settimana di funzioni religiose, viene velato ai fedeli.
Buona Immacolata a tutti voi.
