Il massacro delle Donne Marino Mannoia
Novembre 25, 2022
Il 23 novembre 1989, per la prima volta nella storia delle stragi di mafia, i killer di Cosa Nostra toccano le donne: 33 anni fa si verificava il massacro delle signore del clan Marino Mannoia.
Il codice d’onore per cui la mafia non tocca le donne diventava ufficialmente un falso mito. La sera del 23 novembre 1989 a Bagheria (PA) due killer di Cosa Nostra uccidevano tre donne, Leonarda Costantino, Vincenza Marino Mannoia e Lucia Costantino, rispettivamente la madre, la sorella e la zia del mafioso Francesco Marino Mannoia. L’ipotesi più accreditata dai magistrati riguarda il pentimento del boss Francesco Marino Mannoia, conosciuto col soprannome “Mozzarella” o “Il chimico” in quanto esperto nella trasformazione della morfina base in eroina. Egli aveva iniziato a collaborare con la giustizia nell’aprile di quell’anno. Egli chiese espressamente di interfacciarsi col giudice Falcone quando aveva intuito che sarebbe stato il prossimo obiettivo del clan dei corleonesi. Questi avevano fatto fuori il fratello Agostino.
Francesco non era un semplice pentito, era un vero e proprio infiltrato tra gli imputati del maxiprocesso. È per questo che un personaggio ormai scomodo alla mafia andava eliminato o, addirittura, andava eliminata la sua famiglia. L’agguato si consumava la sera del 23 novembre presso lo svincolo autostradale per Palermo. In pochi secondi morirono la madre, la sorella e la zia dell’ex mafioso, a bordo di una Citroen AX, probabilmente attirate in quel luogo con un tranello. I due killer del commando di Giuseppe Lucchese imbracciavano fucili a canne mozze e pistole calibro 38, senza pietà si consumava una strage senza precedenti.
Crolla uno stereotipo. Per la prima volta la mafia tocca le donne, la sua ferocia non conosce codici d’onore. Solo 10 anni dopo Il massacro delle Donne Marino Mannoia di Bagheria, le Nazioni unite istituiscono la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.