Cosimo Cristina, Termini Imerese
Luglio 1, 2022
Cosimo Cristina era un giornalista di 24 anni. La sua carriera iniziò prestissimo a soli 20 anni dirigendo a Palermo il periodico “Prospettive Siciliane”. Le sue collaborazioni proseguirono con diverse e importanti testate giornalistiche. Tra queste ci sono “L’Ora” di Palermo, “Il Messaggero” di Roma, “agenzia ANSA”, “Il Giorno” di Milano, “Il Gazzettino” di Venezia.
Amava seguire la cronaca nera e in particolare il fenomeno mafioso. Cosimo Cristina cominciò a descrivere la mafia come un sistema di poteri, collusioni e privilegi che governava la Sicilia in un momento storico in cui nessuno osava parlare di mafia.
Per questi motivi, fu ucciso brutalmente da alcune famiglie mafiose il 5 maggio 1960 a Termini Imerese, ma il corpo venne trovato sui binari ferroviari all’interno della galleria Fossola come a simulare un suicidio. Per tanto tempo gli inquirenti seguirono la pista del suicidio e solo nel 1999 il giornalista Luciano Mirone riaprì il caso. Egli scoprì che in realtà nel 1966 il Vice Questore di Palermo Angelo Mangano sapeva la verità. Cosimo Cristina era stato ucciso dalla mafia in un altro luogo. Solo dopo il suo corpo era stato portato sui binari allo scopo di simulare un suicidio.
Mirone chiese, dunque, la riapertura dell’inchiesta alla Procura di Palermo, ma l’esito fu negativo. Oggi, Cosimo Cristina viene ricordato come un giornalista ambizioso, stroncato dalla mafia per la sua sete di conoscenza.