Settimana Santa a Canicattini Bagni
Gennaio 3, 2023
Siamo a Canicattini Bagni e qui i riti della Settimana Santa hanno due momenti salienti: il Venerdì Santo con la processione de “U Santissimu Cristu” e “A Paci Paci” il giorno di Pasqua.
Il Venerdì Santo, nella gremita Chiesa Madre, si celebra la Liturgia di Passione. Al termine il sacerdote pronuncia una frase attesa da tutto il popolo: “Ecce Homo”. È come un segnale preciso, immutato nei secoli, che fa svelare la statua dell’Ecce Homo. Una statua in cartapesta alta 130 cm risalente alla fine del ‘600. La Statua è collocata sulla una Vara, un’impalcatura in stile gotico.
I “nuri” affollano la chiesa: sono uomini che per voto o per grazia ricevuta, solo quella particolare sera, sono vestiti con pantaloni, camicia e calze bianche e sulle spalle portano una mantella rossa sulla quale sono cucite al centro e ai lati delle croci color giallo-oro, ricalcando gli stessi colori e le stesse forme del simulacro. I Nuri portano al collo una corda intrecciata di annodata a mò di cappio. La loro testa è coperta da un fazzoletto annodato dietro la nuca sulla quale è posta una corona di spine realizzata con piante selvatiche. Essi tengono in mano una canna. Ogni “nuru” è un Ecce Homo e tiene in mano i simboli del dolore e della beffa.
Da qui parte una lunghissima processione che si snoda per le vie del paese, preceduta dello stendardo nero, immenso nella sua grande e funebre visione. Il fercolo viene portato a spalla, alternando confraternite, fedeli, associazioni. Protagonisti della “festa della morte” sono i nuri, devoti che intonano u lamientu. Quest’ultimo si alterna a u cantu re virgineddi, ragazze vestite di bianco.
Per questo giorno di “festa”, seppure il motivo di tutto è il lutto, alcune donne indossano un particolare scialle di lana o di lanaseta di color rosso cupo. Esso si presenta con strane decorazioni orientali, che in tempi remoti era l’accessorio tipico da indossare nel giorno delle proprie nozze!
Qui, la morte di Cristo è celebrata ed investita di grande importanza, e questi piccoli gesti ce lo confermano dopo secoli. Nell’aria si sente “U Lamiento”, dove ciascuna strofa dell’antico canto racconta dolore, pietà, paura, tormento, pianto e sofferenza della madre e del figlio: ma il lamento si sarà sciolto del tutto quando, la stessa madre e lo stesso figlio si incontreranno nell’evento qui chiamato “Paci Paci” e si svolge la Domenica di Pasqua. La processione dei due simulacri prende il via da due punti diversi: la Madonna addolorata esce dalla Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, il Cristo Risorto, dalla Chiesa Madre. Al primo incontro, davanti la Chiesa Maria SS. Ausiliatrice, alla Madonna viene tolto il manto nero e, lasciatole quello azzurro, al grido “A Paci Paci”, le viene fatto incontrare (finalmente!) il Figlio risorto.
Il rito si ripete ancora davanti alla Chiesa delle Anime Sante e alla Chiesa Madre di S. Maria degli Angeli. Una Pasqua che non stanca a Canicattini Bagni.