Settimana Santa a Palermo
Gennaio 3, 2023
Una delle caratteristiche della capitale siciliana, è che si tinge di viola durante la giornata del Venerdì Santo: Viola sono i paramenti, viola gli abiti di molte addolorate che prendono vita per le strade, viola il colore di molti fiori.
Ma la caratteristica davvero singolare è che a Palermo non si vive di una sola ed unica manifestazione. Piuttosto sono decine le manifestazioni che si svolgono durante la Settimana Santa a Palermo, in diverse strade, diverse parrocchie, diversi quartieri vicini e lontani. Alcune processioni e manifestazioni si svolgono anche contemporaneamente! Protagoniste indiscusse sono tutte le antiche confraternite: la confraternita dei Cocchieri, quella di Maria SS. Addolorata, della Soledad e dei Cassari, ma non sono le sole, segnaliamo queste perché sono le più antiche, le più spettacolari.
La Confraternita dei “Cocchieri” è la più antica della città, addirittura la sua costituzione risale al 1500! Il Venerdì Santo i confratelli portano in processione la “vara” del Cristo morto e la statua della Madonna; punto di partenza, subito dopo pranzo, ora in cui Cristo morì, è la Chiesa della Madonna dell Itria, nel quartiere della Kalsa, e le due vare sono portate a turno da 32 persone, scortate da figuranti che indossano costumi medievali, in una confusione, ordinata, di religiosità e spettacolo, sacro e profano.
La confraternita di Maria SS. Addolorata dei fornai o panettieri, con sede presso la chiesa di Sant’Isidoro all’albergheria, fa partire ancora oggi, dalla stessa chiesa, i due simulacri che sono accompagnati da una lunga folla di fedeli e da uomini che indossano delle armature romane, quasi a voler ricreare, spettacolarmente, l’esercito sotto il quale morì nostro signore. La processione si concluderà a notte fonda.
Ci troviamo non molto lontano, dove dalla Parrocchia di S. Nicola da Tolentino in Via Maqueda rivede il cielo di Palermo la Vergine SS. Addolorata della Soledad: una processione che porta per le vie della città la madre e il figlio, che è già morto.
Vi è poi la confraternita dei “Cassari”. Risale al 1755, ed allora fu fondata da domestici e cuochi in servizio presso la nobiltà palermitana che fondarono la Confraternita di Maria SS. Addolorata, che dopo aver avuto sede in innumerevoli chiese, si trasferirono nella chiesa di S. Maria del Lume ai Cassari: da qui il nome attuale attribuito dai Palermitani a questo rito e a questo gruppo di Devoti.
Durante la processione, i confratelli portano il simulacro della loro protettrice dalla loro sede, lungo le vie cittadine, fino alla spettacolare piazza dove sorge il teatro Massimo. Quest’ultimo solo per questo giorno all’anno che si tinge di un’insolita tristezza attorno alla vergine Madre che non ha più un figlio. Tristezza che durerà poche ore: il Sabato Santo nella Chiesa di San Domenico, si svolge il caratteristico rito della Calata r a tila” (la caduta della tela).
Durante la veglia Pasquale l’immagine del Cristo Risorto sopra l’altare principale, coperta fin dal venerdì Santo, viene svelata scenograficamente con l’applauso della folla e con l’emozione che, attraverso questo rito, ogni cattivo augurio vada via e resti solo speranza e pace.
E tu ci sei stato a Palermo durante la Settimana Santa?