Sfumature di Arte Siciliana

Caravaggio in Sicilia

Michelangelo Merisi, detto Caravaggio dal paese in cui vive la sua infanzia, è l’artista che più di ogni altro ha raggiunto l’obiettivo di “copiare” la realtà, che è sempre stato l’obiettivo dell’arte occidentale. Per questo piace a tutti e commuove. Il suo è un realismo assoluto, quasi fotografico. Ma è anche un realismo che vuole dire la verità. Con lui spariscono dalle tele le Madonne incoronate come regine, le Maestà a cui ci avevano abituato i pittori medievali e rinascimentali. Per la prima volta nella storia dell’arte “il divino si rivela negli umili” secondo le parole di Argan. Santi e Madonne con Caravaggio diventano gente del popolo. Quella stessa povera gente che possiamo incontrare ogni giorno, che vive e cammina tra noi.  Assai vicino alle correnti pauperiste, Caravaggio, l’artista maledetto e assassino, quello dalla vita spericolata, è anche portatore di un messaggio morale e sociale unico.

Nel 1606, in seguito all’omicidio commesso forse durante una rissa è costretto a fuggire. Scappa e si ripara prima nella campagna laziale, poi a Napoli e Malta e nell’ottobre del 1608 arriva in Sicilia. Sulle stesse rotte dei migranti di oggi attracca sulla costa meridionale dell’isola, forse a Gela. Arriva poi a Siracusa dove dipinge uno dei quadri più intensi della sua carriera. Si apre alla bellezza della città visitando ogni suo angolo. Visita anche le latomie a cui darà il nome con cui adesso le conosce ogni turista “Orecchio di Dionisio”. Caravaggio entra così nella storia di Siracusa.

Seppellimento di Santa Lucia, Michelangelo Merisi Caravaggio
Seppellimento di Santa Lucia, Caravaggio. Santuario di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa.

Il seppellimento di Santa Lucia è la prima opera che l’artista dipinge in Sicilia su commissione del Senato siracusano che vuole sfruttare l’occasione di avere il famoso Caravaggio in città. L’opera è terribilmente rovinata, ridotta quasi allo stato di larva e si trova attualmente nella chiesa in cui la santa fu sepolta. Vi è rappresentata una scena ordinaria, un seppellimento. Tutto è già avvenuto: niente di soprannaturale. Caravaggio isola, come fa in ogni sua opera, un momento. Lo spazio sovrasta la folla riprendendo forse gli ambienti delle latomie. In primo piano ci sono due becchini che scavano la fossa e che diventano quasi i personaggi principali.

L’artista Michelangelo Merisi lascia Siracusa qualche giorno prima della festa di Santa Lucia, data fissata per la presentazione dell’opera al pubblico. Va a Messina, sotto la protezione di Antonio Martelli, Priore dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. In questa città dipingerà diverse opere, la maggior parte delle quali purtroppo rimane sconosciuta.

Resurrezione di Lazzaro, Museo Regionale di Messina.
Resurrezione di Lazzaro, Caravaggio. Museo Regionale di Messina.

Ci resta però la famosa Resurrezione di Lazzaro. Un’opera estremamente realistica, simile, nell’impostazione all’opera di Siracusa. Dipinta per i Lazzari, una famiglia di banchieri genovesi, che conoscono la fama di Caravaggio. L’impressionante naturalismo dell’opera fa nascere la leggenda che l’artista abbia usato un cadavere vero come modello. Ma non si sa con certezza se Caravaggio abbia usato modelli o abbia dipinto a memoria. Il corpo di Lazzaro reagisce alla chiamata in vita imperiosa di Cristo e lentamente si sveglia dal sonno della morte. Il successo dell’opera è così grande che Caravaggio riceve subito una commissione pubblica.

Il Senato di Messina chiede all’artista di dipingere una pala d’altare, un presepe, per la Chiesa di Santa Maria della Concezione. Conosciuta come Adorazione dei pastori, l’opera rappresenta una natività caratterizzata da una dolcezza e da una tenerezza infinita. Un’ambientazione povera in cui ci viene raccontato un momento successivo ad un parto. Maria ha appena tolto il figlio dalla mangiatoia e lo mostra ai pastori che si affollano tutt’intorno. Ma è stanca, non riesce a stare in piedi, ha appena partorito.

Natività con i Santi Lorenzo e Francesco
Natività con i Santi Lorenzo e Francesco(copia). Oratorio di San Lorenzo a Palermo.

Non sappiamo se e quando Michelangelo Merisi, detto Caravaggio si sia trasferito a Palermo. Sappiamo solo che in questa città c’è, anzi c’era, un’altra tra le più belle opere di Caravaggio. È la notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969, l’infausta notte in cui uno dei quadri più importanti al mondo viene rubato. La Natività con i Santi Lorenzo e Francesco dipinta per l’altare dell’Oratorio di San Lorenzo, adiacente alla Chiesa di San Francesco viene tagliata, tolta dal telaio e sparisce nel nulla. La mafia si impadronirà dell’opera, forse commissionandone il furto. Vari pentiti ne parlano in maniera contraddittoria in alcuni processi. Chi avrebbe dovuto vigilare sui beni del nostro territorio con la sua assenza ha permesso che tutto ciò avvenisse.

Questa è una storia che merita di essere approfondita. Prossimamente ce ne occuperemo dettagliatamente. Nel frattempo vi anticipiamo qualcosa qui. (clicca qui).

Collocazione delle opere:

  • Seppellimento di Santa Lucia, Santuario di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa.
  • Resurrezione di Lazzaro, Museo Regionale di Messina.
  • Adorazione dei Pastori, Museo Regionale di Messina.
  • Natività con i Santi Lorenzo e Francesco (copia), Oratorio di San Lorenzo a Palermo.
Giovanni Bartolozzi

 

One comment on “Caravaggio in Sicilia

[…] Per saperi di più su Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, (clicca qui). […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *