11 Settembre 2001: i Siciliani morti o dispersi
Settembre 12, 2024
L’11 Settembre 2001 è un giorno buio nella storia degli USA e nella storia dell’umanità. Quel giorno morirono ben 2977 persone, esclusi i diciannove dirottatori: 246 su quattro aerei di linea, 2603 a New York e 125 al Pentagono. Restano 24 le persone ancora elencate tra i dispersi. Mentre 293 persone vennero uccise dai detriti delle due torri o dalle persone che si lanciarono nel vuoto.
Tra queste valore ed innocenti vittime c’erano 219 italo-americani, tra cui molti siciliani odi origine siciliana. Il 16 settembre del 2001, cinque giorni dopo il massacro, Pantaleone Sergi scrive per il quotidiano La Repubblica, riportando alcune informazioni su alcune persone scomparse di origine siciliana. Si cercano i cugini Salvatore Lopes e Vincenzo Di Fazio, trentottenni di Nissoria in provincia di Enna. Salvatore era sposato e padre di due bambine di 8 e 11 anni, lavorava in un’agenzia di viaggi al piano numero 104. Vincenzo, anch’egli sposato e padre di tre figli, lavorava invece come agente di borsa. Dell’elenco redatto, fa parte anche Luigi Arena, 40 anni, di Capaci. Vigile del fuoco. L’uomo era impegnato nella prima torre durante le operazioni di salvataggio. Non si seppe più nulla di lui.
Angelo Sereno, 30 anni, di Torretta, installatore di condizionatori d’aria, e Calogero Gambino, anche lui di Torretta, entrambi lavoravano in una delle torri. Anche loro risultarono scomparsi. Giuseppe Randazzo, 28 anni, di Capaci, e Gianni Spataro, 32 anni, figlio di italiani ma nato a New York da padre di Ragusa e madre di Termini Imerese, lavorava in una banca al 98esimo piano della prima torre.
Infine c’era una signora che amava le canzoni di Julio Iglesias, Lucia Crifasi. Siciliana di Montevago, nel Belice, partì con la famiglia dalla Sicilia nel 1958 per gli Stati Uniti, evitandosi il terribile sisma del 1968, ma il destino gliene riservava un altro ancora più micidiale perchè mirato, pianificato dall’uomo e all’età di 51 anni, quando lei aveva conquistato con fatica il proprio posto nella società americana, morì.
Leggi sulla privacy americane ed europee impedirono la stesura di una lista ben precisa. Fu Giulio Picolli, imprenditore che da anni aggiorna il conto delle vittime italoamericane dell’11 settembre.
“Non posso identificare con più accuratezza i nomi a causa delle leggi americane e italiane sulla privacy. Ma questi nomi non vanno dimenticati. Il consolato a New York , non può darmi nomi e documenti per non infrangere la privacy. Lo capisco, e allora guardo perfino i necrologi per capire chi siano le persone morte, di quale etnia siano, servendomi poi di indicazioni date dal prete o dai parenti. Nel 2002 avevo 490 nomi; poi ne ho contati 215 al 31 agosto ed infine 10 settembre ne ho aggiunti altri 4”.
L’emigrazione italiana in America ha avuto un impatto importantissimo per il nuovo continente. L’Italia e L’America condividono storie, cuori e purtroppo vittime dell’amaro giorno dell’11 settembre 2001.
Fonte: agi.it