Castello di Pietrarossa, Caltanissetta
Settembre 6, 2022
Il castello di Pietrarossa a Caltanissetta, di cui oggi si individuano solo alcuni suggestivi resti, ha una storia molto antica, riconducibile almeno al XI secolo.
Posto nella periferia dell’antico abitato medievale di origine araba (quartiere Angeli), il castello ebbe un ruolo difensivo importante sicuramente fino al 1576. In quell’anno si ha notizia di un crollo che interessò un’ampia porzione del castello, tanto che alla fine del secolo era utilizzato come cava per materiale di costruzione.
Nel corso dell’Ottocento fu edificato ai suoi piedi il cimitero cittadino che, unitamente al complesso ecclesiastico di Santa Maria degli Angeli, rappresentano un contesto monumentale di grande pregio e rilevanza storica per la città di Caltanissetta. I suggestivi ruderi del castello non sono visitabili. Essi si possono ammirare dal basso, in particolare dallo spiazzo antistante la chiesa di Santa Maria degli Angeli. Quest’ultima fondata nel XIII secolo. Inoltre si può ammirare anche dall’annesso convento seicentesco, recentemente restaurato.
Ma qual era l’aspetto originario del castello, raffigurato anche nella carta della Sicilia nella Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani?
Scrive Daniela Vullo, ora soprintendente ai beni culturali di Caltanissetta:
“Attualmente è possibile soltanto una ricostruzione parziale dell’impianto originario. Resti di muratura che insistono sul costone roccioso lasciano presumere l’esistenza di cortine murarie che racchiudevano un’ampia superficie, all’interno della quale si sviluppavano le tre torri, note quali simbolo della città di Caltanissetta”.
Del resto anche il nome della città farebbe riferimento al castello di Pietrarossa, in quanto Caltanissetta significa in arabo “castello delle donne”. Il castello di Pietrarossa dunque non rappresenta solo un importante e suggestivo monumento della città, ma anche un luogo imprescindibile per comprendere la storia e l’identità della città di Caltanissetta.