Nunzio Filogamo, il primo presentatore del Festival di Sanremo
Febbraio 8, 2024
“Miei cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate!”
Questa era il messaggio di benvenuto di Nunzio Filogamo e fu lui il primo presentatore della kermesse musicale del Festival di Sanremo nel 1951.
Nunzio nacque a Palermo nel 1902. Fu un grande uomo dello spettacolo radiofonico e televisivo. Presentò le prime cinque edizioni del Festival per poi venirne estromesso con l’arrivo della televisione, in quanto ritenuto poco telegenico. Il controllo cattolico sulla Rai di quegli anni probabilmente contribuí a tale esclusione. Giravano voci sulla sua omosessualità, dato i movimenti aggraziati che venivano enfatizzati dalla satira degli imitatori.
All’anagrafe Annunziato Filogamo è stato un conduttore radiofonico, conduttore televisivo, attore, cantante e regista radiofonico italiano. Tanto bravo da essere considerato quasi irreale. La sua voce appagò le orecchie di tantissimi italiani quando in radio, dopo mezzora di musiche, recitava la parte del moschettiere più snob della letteratura di Dumas: Aramis.
Acclamato dal cinema, eletto il Re dei Presentatori dagli italiani e fonte di ispirazione per tutti gli altri che lo hanno susseguito. Dopo un breve periodo di studi a Losanna e alla Sorbona di Parigi, si trasferisce a Torino, dove frequenta la facoltà di giurisprudenza. Qui inizia ad approcciarsi alla recitazione.
Tra gli anni Venti e Trenta, entra a far parte della filodrammatica di Elvira Vaccaneo, dove ricopre però dei piccoli ruoli in commedie come “La nemica” e “Addio giovinezza”. Nel 1934, ormai laureato in legge, supera un provino per l’Eiar (la primitiva RAI) che ricerca un attore in grado di indossare i panni di Aramis nel programma I quattro moschettieri di Nizza e Morbelli.
Supera il provino e trasforma il suo Aramis in una caricatura del dandy gigolò, conosciuto come “gagà”. Erre moscia, monocolo, frequentatore di salotti mondani, giocatore di golf, pettegolo, superficiale, ma anche irresistibilmente comico. Ed è qui che esplode la carriera di Nunzio Filogamo.
Un talento in ogni settore, dal cinema, esordendo nella commedia di Amleto Palermi Non c’è bisogno di denaro (1933) con Maria Denis e Luigi Almirante, al giallo di Raffaele Matarazzo Serpente a sonagli (1935) e ne La contessa di Parma di Alessandro Blasetti. Si diletta anche nella musica, cantando “Tutto va bene madama la marchesa”, “Qualcosa in Perù” e “Povero cagnolino pechinese”, diventando il primo divo radiofonico dell’epoca e orientando la sua carriera anche verso la conduzione.
Tantissimi i film nazionali ed internazionali a cui partecipa. Il suo ultimo ruolo sul grande schermo fu nel 1967 con La guerra dei topless – Donne e diavoli di Enzo Di Gianni,
Lasciò perdere le sue tracce, tanto da indurre Pippo Baudo in una gaffe che lo diede per morto in tv. Si concluse la sua esistenza in una casa di riposo, nella campagna di Cuneo nel gennaio 2002.