Palazzo Spadaro, Scicli
Agosto 28, 2023
Vi porto nel salotto della splendida Scicli, tra le mura di un palazzo magico: Palazzo Spadaro. Il palazzo si trova nella monumentale citta´ barocca di Scicli, il cui centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO, insieme con altri sette comuni del Val di Noto.
Gran parte della città si distrusse con il terribile terremoto del 1693 che causò circa 3000 morti. In seguito a tale evento la città rinacque però in chiave barocca. Oggi è composta da numerosi palazzi nobiliari settecenteschi di cui il Palazzo Beneventano, Palazzo Fava, Palazzo Veneziano Sgarlata , Palazzo Bonelli Patanè, Palazzo Conti, il Palazzo Papaleo e Palazzo Spadaro.
Quest’ultimo è ubicato in via Francesco Mormina Penna, la strada principale del centro storico della città di fronte la Chiesa di San Michele Arcangelo. L’edificio appartenne alla famiglia Spadaro, di origine modicana trasferitasi a Scicli nel XVII secolo. Quest’ultimo lo costruirono a più riprese durante il 1700.
Il prospetto, leggermente curvo, segue l´andamento dell’antico Corso. Esso è costituito da due piani con otto portoni ed altrettanti sovrastanti balconi incorniciati da lesene ad ordine gigante. Le inferriate convesse in ferro battuto presentano particolari modanature rococò a motivi geometrici e floreali.
Questa particolare forma è dovuta ad un’esigenza di ergonomicità. Le dame quando si affacciavano dai balconi avevano sufficiente spazio, visti gli abiti sontuosi ed ingombranti che vestivano all’epoca.
Il prospetto posteriore su via Spadaro si presenta più spoglio di decorazioni, probabilmente perché lì era collocato l´ingresso della servitù. A differenza del prospetto esterno, dal chiaro stile tardo barocco siciliano, è possibile osservare all´interno vari stili. La distribuzione spaziale degli ambienti comunicanti “ad infilata” è di chiara matrice settecentesca. L’ultimo ambiente dell’ala Nord pare che sia stato adibito a piccola cappella della famiglia di cui però non rimane alcuna traccia se non due crocifissi del 1400 (in legno e in cartapesta) recentemente restaurati.
Il maestoso ingresso invece è in stile liberty. Esso è caratterizzato da uno scalone in marmo, che nella prima parte si sviluppa verso una vetrata liberty. Nella seconda parte si apre “a tenaglia” su due rampe secondarie, opera del capomastro Giorgio Vindigni di Modica. L´artista Raffaele Scalia decorò l’interno tra il 1926 e il 1930. Tra le sue opere spiccano le tele sulle pareti e sul soffitto. In particolare le allegorie della “ricchezza” e della “povertà” raffigurate come fanciulle talvolta serene ed eleganti o come donne incupite e vestite di abiti umili.
Il fulcro dell´edificio al piano nobile è rappresentato dalla sala da ballo, riccamente decorata, nella quale è ancora possibile rivivere l´atmosfera delle feste sfarzose del tempo. Sulla sua volta sono raffigurati Apollo e le nove Muse. Sulla parete di fondo campeggia un´altra tela di Scalia raffigurante una scena con Venere e Marte.
Le varie stanze sono prive di alcuni elementi caratteristici dell´epoca come il mobilio e il pavimento dell´epoca di maioliche di Vietri sul Mare. L´unico ambiente che conserva le caratteristiche originarie è l´alcova, confinante con il salone da ballo, sulla quale ancora è rimasta intatta la pavimentazione di maioliche nelle tonalità del verde, azzurro, rosso e giallo, e le tele collocate sui sovrapporta raffiguranti temi allegorici.
Oggi Palazzo Spadaro è la sede della pinacoteca comunale e custodisce alcuni dipinti dagli artisti del gruppo pittorico definito da Guttuso “Scuola di Scicli”, poi ribattezzato “Gruppo di Scicli”.
Il Palazzo è stato scelto come location da vari registi per i loro film. Le sale appaiono inoltre in alcuni episodi della fiction “Il commissario Montalbano” e de “Il giovane Montalbano”, ma anche nel Film di Ficarra e Picone “Andiamo a quel Paese”.
Cosa aspetti ad immergerti in quest´atmosfera d´altri tempi camminando tra i vicoli della città?