Santuari Siciliani

Santuario Maria SS. di Gulfi

Conoscete la storia dello straordinario tempio sacro dedicato alla Madonna di Gulfi?

Ci troviamo presso il Santuario di Maria SS. di Gulfi, detto anche Santuario di Santa Maria La Vetere. Esso sorge ai piedi della città di Chiaramonte, nel ridente libero consorzio comunale di Ragusa. La chiesa risale alla prima metà del ‘700, ma sorge sulle rovine di una chiesa paleocristiana risalente al IV-VI secolo a.C.

Al suo interno, la chiesa ospita, incorniciata da un’imponente tribuna in pietra e legno, un’effigie marmorea della Madonna di Gulfi. L’attuale aspetto, salvo pochi rimaneggiamenti, è frutto dell’intervento voluto tra il 1730 e il 1740, da padre Antonio Finocchio. Costui, utilizzando i fondi raccolti tra i devoti con passione e tenacia, riuscì a rendere il piccolo tempio, come diceva lui, degno della Madonna di Gulfi. Furono aperte due grandi porte sul prospetto e sul lato est, riccamente decorate con sculture ad intaglio. Ampliata la Chiesa in lunghezza ed in altezza. Aggiunto l’elegante campanile e  decorato l’interno della navata, il cui culmine è la monumentale Tribuna in pietra e legno, destinata a contenere al suo interno l’antica e venerata effigie in marmo della Madonna di Gulfi.

Tra il 1550 e il 1590 fu costruito a ridosso della Chiesa un corpo laterale destinato al convento dei Padri Cappuccini (chiamati dalla comunità di Chiaramonte per curare il Santuario) del quale le tracce, nell’annessa struttura, sono ancora notevoli. Oggi, dopo alcune fasi di ristrutturazione nasce l‘Oasi Maria SS. di Gulfi.  Quest’ultima è destinata ad ospitare gruppi di persone, pellegrinaggi, ritiri spirituali, campi scuola e conferenze. In merito alla statua di Maria SS. di Gulfi

«Una pia credenza, assecondata dalla devozione popolare e dai racconti tramandati nei secoli, assegna alla statua provenienza molto lontana: Costantinopoli, nel periodo della persecuzione dell’imperatore iconoclasta Leone Isaurico. Sottratta misteriosamente alla distruzione insieme a quella del SS. Salvatore, sarebbe giunta miracolosamente sulla spiaggia fra Scoglitti e Santa Croce Camerina. La contesa tra i fedeli delle città vicine, per il possesso delle due statue, sarebbe stata risolta ponendo le statue su due carri trainati da buoi. La tradizione vuole che il primo, con la statua della Madonna si sarebbe fermato a Gulfi presso l’antica grotta-chiesetta, mentre l’altro con la statua del SS. Salvatore, si sarebbe fermato più in alto» (dal volume: “Il messaggio di Maria di Gulfi”, a cura di mons. V. Pollicita, 1974).

Questa pia tradizione è pittoricamente narrata nei quattro ovali, opera di Gaetano e Nicolò Distefano, che troviamo sulle pareti della navata del Santuario. Ogni anno, questo miracoloso evento è rievocato la domenica successiva alla Pasqua.  Da una processione in cui la statua della Maria SS. di Gulfi, Patrona della cittadina, è trasportata per 4 km in salita fino alla chiesa madre.

Alla processione segue un solenne Novenario cui segue il ritorno al Santuario che avviene il mercoledì dopo la terza domenica di Pasqua. Questa festa ha radici antiche: la tradizionale processione e il Novenario si possono far risalire all’editto di Filippo IV del 1644. Nonostante gli anni trascorsi, questa festa, mescolando elementi di religiosità, folklore e forte devozione, mantiene tutt’ora un inalterato fascino. Quest’ultimo, non solo unisce e raccoglie intorno a sé la citta di Chiaramonte Gulfi, ma richiama anche turisti incuriositi e persino famiglie di devoti alla madonna residenti all’estero.

Concludiamo l’appuntamento di oggi ringraziando la Dott.ssa Roberta Assenza per il suo grande contributo.

Andrea Santoro

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