Triscele e la Misteriosa Testa a Tre Gambe
Ottobre 9, 2024

Il primo mistero siciliano in assoluto è il suo stesso simbolo. Si tratta di una testa a tre gambe priva di un corpo e con capelli a forma di serpenti intrecciati con spighe di grano e si trova nel Triscele. Il suo nome è Gorgone, uno dei mostri della mitologia greca.
Le gambe Simboleggiano i tre promotori piu estremi dell’isola: nella punta ovest Capo Libero, o Capo Boeo a Marsala; nella punta nord-est Capo Peloro a Messina; nella punta sud Capo Passero a Siracusa.Il grano simboleggia la fertilità.
È conosciuta anche con il nome di “Triscele”, noto come Trinacria. Questo simbolo si trova anche in alcune dinastie nobili europee come i Rabensteiner di Francia, gli Schanke di Danimarca, i Drocomir di Polonia. Infine in quello di Gioacchino Murat, che fu re delle Due Sicilie all’inizio del 1800. La Trinacria si trova anche nello stemma degli Stuart d’Albany d’Inghilterra, probabilmente per il loro dominio sull’isola di Man, la cui bandiera presenta la trinacria e spesso viene confusa con la bandiera della Sicilia sui canali social.
Ma qual è il suo significato?

Questa figura era molto diffusa nell’antichità e la troviamo in molte culture, con significati vari, alcuni di natura propiziatrice ed esoterica. La sua origine è misteriosa e sono avanzate alcune ipotesi. Una di queste ha origine fenicia e fa riferimento al ritrovamento in Tunisia di un monumento con l’effige della triscele che sembra riferirsi al dio del tempo, Baal. Un’altra teoria ha origini greche. Il simbolo era raffigurato sugli scudi ed elmi per spaventare i nemici. I combattenti spartani incidevano nei loro scudi una gamba bianca piegata all’altezza del ginocchio: simbolo di forza. Questa immagine si ritrova nei dipinti sui vasi antichi, ed è anche in una monografia del 1863 scritta dal filosofo tedesco K.W. Goettling.
Infine, c’è la teoria di origine minoica basata sul ritrovamento, nei pressi di Agrigento di una ceramica di origine arcaica con raffigurato un triscele. Nessuna delle teorie è confermata ufficialmente.
In Oriente, tra il VI e il IV secolo a.C. la trinacria fu incisa nelle monete di varie città, in antiche regioni. Tra questi Aspendo (in Panfilia: sul Mediterraneo orientale), Berrito e Tebe (nella Troade: territorio intorno alla città di Troia, tra lo Scamandro e l’Ellesponto), Olba (in Cilicia; tra Armenia e Siria), e in alcune città della Licia (Sud-Ovest, sul mare).
Omero, nella Odissea, alludendo alla forma dell’isola, utilizza il termine Thrinakie, che deriva da thrinax (“dalle tre punte”). Un esempio della rilevanza simbolica della trinacria, nella storia della Sicilia, si è avuta il 30 agosto del 1302 con la costituzione dell’Isola in regno di Trinacria, a seguito della pace di Caltabellotta, alla conclusione della guerra del Vespro, che vide la contesa tra gli angioini e i siciliani ai quali si allearono gli aragonesi. La sovranità del Regno era assegnata a Federico II d’Aragona (1227-1337).
La trinacria oggi è al centro della bandiera della Sicilia, di colore rosso e giallo in senso diagonale, approvata nel gennaio 2000. La legge stabilisce che la bandiera siciliana sia esposta all’esterno del Parlamento siciliano, di tutti gli edifici pubblici, nelle sedi degli istituti scolastici di ogni ordine e grado e negli edifici in cui sono costituiti seggi elettorali in occasioni delle elezioni per il rinnovo del Parlamento siciliano.
Questo provvedimento ha acceso polemiche, poiché il simbolo contrasta con la cultura del cristianesimo, raccogliendo centinaia di firme, ma senza nessun risultato. Secondo altri invece il Gorgone ha funzione di talismano portafortuna. Infatti la testa del Gorgone aveva il potere di pietrificare i nemici e le tre gambe rappresenterebbero i raggi di sole.
