Storie di Femminicidio: Patrizia Russo e Francesca Ferrigno
Ottobre 20, 2024
Da un ricordo di un’amica, nasce una nuova sotto-rubrica che parlerà di Donne, di Donne siciliane uccise per mano di uomini che non hanno saputo essere all’altezza delle loro vittime. Questa nuova sotto-rubrica ha lo scopo di sensibilizzare le nuove generazione, ,affinché la cultura dell’amore e del rispetto possono invertire questa rotta e trasformare i bambini di oggi, in grandi Uomini di domani. Prima di raccontarvi la storia di Patrizia Russo e Francesca Ferrigno partiamo dal principio.
Sapevate che prima del 2001, l’unica parola esistente di significato analogo era “uxoricidio”. La radice latina uxor (che significa moglie) limitava il significato del termine all’uccisione di una donna in quanto moglie o, meglio, all’uccisione del coniuge, poichè il termine veniva utilizzato anche per gli uomini. La coniatura del termine “femminicido” ha consentito, invece, di identificare l’uccisione di una donna proprio “in quanto donna”.
La parola “femminicidio” identifica un fenomeno molto più ampio che include una serie di comportamenti, quali: maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa ed economica, eseguite soprattutto da uomini. Nel loro insieme, quindi, si fa riferimento a comportamenti che minano la libertà, la dignità e l’integrità di una donna, e che possono culminare nell’omicidio, nel tentativo di uccisione o in gravi forme di sofferenza.
In Sicilia, qui dove le Donne hanno sempre avuto un grande ed importante ruolo, purtroppo più di 90 di loro hanno perso la vita per colpa di un uomo. Noi vogliamo ricordarle tutte, raccontando la loro storia, in modo che possa servire per fare riflettere noi uomini e soprattutto per dare coraggio alle Donne a denunciare.
La storia che vi vogliamo raccontare oggi è quella di Patrizia Russo, 53 anni, insegnante di sostegno di Solero e quella di Francesca Ferrigno, 62 anni di Gela.
Patrizia Russo
Francesca Ferrigno
Francesca Ferrigno aveva 62 anni ed era una madre. Mori per mano del figlio nella sua casa a Gela. Secondo una prima ricostruzione tra madre e figlio c’è stata una lite furibonda. I vicini, allarmati dalle urla, hanno chiamato i carabinieri. Quando arrivarono i militari, la donna era già morta con due fendenti e il figlio aveva raggiunto il vicino commissariato di polizia per autodenunciarsi tra le lacrime. Il figlio Filippo Tinnirello, 43 anni, disoccupato e con precedenti penali per droga, pare che fosse seguito dal dipartimento di Salute Mentale per problemi di tossicodipendenza. Il movente del delitto sarebbe stato per ragioni economiche. A quanto pare tra madre e figlio i litigi erano frequenti e avvenivano per qualsiasi motivo.
Le storie di femminicidio di Patrizia Russo e Francesca Ferrigno non devono passare inosservate. Abbiamo il dovere morale di raccontare le loro storie cosi come tutte le altre storie di femminicidio.
Le donne hanno diritto di chiedere l’amore e il rispetto che meritano. Non siamo fatte per subire, ma per brillare con la nostra unicità.” – Jane Austen