Storie di Femminicidio: Patrizia Russo e Francesca Ferrigno
Dicembre 11, 2024

Da un ricordo di un’amica, nasce una nuova sotto-rubrica che parlerà di Donne, di Donne siciliane uccise per mano di uomini che non hanno saputo essere all’altezza delle loro vittime. Questa nuova sotto-rubrica ha lo scopo di sensibilizzare le nuove generazione, affinché la cultura dell’amore e del rispetto possono invertire questa rotta e trasformare i bambini di oggi, in grandi Uomini di domani. Prima di raccontarvi la storia di Patrizia Russo e Francesca Ferrigno partiamo dal principio.
Dovete sapere che prima del 2001, l’unica parola esistente con un significato simile era “uxoricidio”. Di origine latina uxor significa moglie, e ciò limitava il significato del termine all’uccisione di una donna in quanto moglie o, meglio coniuge, poichè il termine veniva utilizzato anche per gli uomini. La nascita del termine “femminicido” ha consentito, quindi, di identificare l’uccisione di una donna proprio “in quanto donna”.
Il “femminicidio” è un fenomeno molto più ampio, racchiude una serie di comportamenti, quali: maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa ed economica. Si fa riferimento a comportamenti che minano la libertà, la dignità e l’integrità di una donna, e che possono culminare nell’omicidio o in altre gravi forme di violenza.
In Sicilia, le Donne hanno sempre avuto un importante ruolo, purtroppo più di 90 di loro hanno perso la vita per colpa di un uomo. Noi vogliamo ricordarle tutte, raccontando la loro storia, in modo che possa servire per fare riflettere noi uomini e soprattutto per dare coraggio alle Donne a denunciare.

La storia che vi vogliamo raccontare oggi è quella di Patrizia Russo, 53 anni, insegnante di sostegno di Solero e quella di Francesca Ferrigno, 62 anni di Gela.
Patrizia Russo
Francesca Ferrigno

Francesca Ferrigno aveva 62 anni ed era una madre. Mori per mano del figlio nella sua casa a Gela.Tra madre e figlio c’è stata una lite furibonda. I carabinieri sono stati chiamati dai vicini, allarmati dalle urla. Quando arrivarono i militari, la donna era già morta con due fendenti e il figlio aveva raggiunto il vicino commissariato di polizia per autodenunciarsi tra le lacrime. Il figlio Filippo Tinnirello, 43 anni, disoccupato e con precedenti penali per droga, era seguito dal dipartimento di Salute Mentale per problemi di tossicodipendenza. Il movente del delitto sarebbe stato per ragioni economiche. Tra madre e figlio i litigi erano frequenti e avvenivano per qualsiasi motivo.
Le storie di femminicidio di Patrizia Russo e Francesca Ferrigno non devono passare inosservate. Abbiamo il dovere morale di raccontare le loro storie cosi come tutte le altre storie di femminicidio.
Le donne hanno diritto di chiedere l’amore e il rispetto che meritano. Non siamo fatte per subire, ma per brillare con la nostra unicità.” – Jane Austen
