Il Vermocane
Giugno 5, 2024
Il Vermocane (detto anche “verme di fuoco” o “verme di mare”) è un verme marino urticante autoctono del Mediterraneo meridionale che ultimamente lo incontriamo nelle acque di Puglia, Sicilia e Calabria.
Il Vermocane (conosciuto come Hermodice carunculata) è un Polichete (che vderiva dal greco e significa con molte poli setole chete). Un verme marino, con il corpo cilindrico suddiviso in segmenti ad anello, lungo fino a 30 cm. È caratterizzato dalla presenza di fragili setole silicee situate alle due estremità di ciascun segmento lungo tutto il corpo.
Si tratta di uno degli invertebrati più dannosi e pericolosi del Mediterraneo, che nell’ultimo periodo si sta moltiplicando in maniera incontrollata. Una specie endemica dei nostri mari già conosciuta ai tempi degli antichi romani e dei greci. Questo non è il caso del granchio blu, quindi non si tratta di una specie aliena che sta invadendo i nostri mari. La sua presenza rappresenta nel Mare un rischio per le numerose specie marine con conseguenze sull’economia ittica e sulla salute pubblica.
Ha colorazioni vivaci con parte ventrale del corpo giallo chiaro, dorso verde-bruno con bande nere e verdi, branchie rosse e setole bianche. Vive sui fondali marini rocciosi. Durante la notte si sposta per predare o per cibarsi di resti di animali marini morti e di tutto ciò che trova lungo il suo cammino. Si nutre anche del pesce già catturato nelle reti, determinando così danni alla pesca locale.
Se state facendo dello snorkeling, non va infastidito, perchè questo verme può infliggere dolorose irritazioni, lanciando i propri aculei ad uncino per diversi centimetri di distanza. Infatti le “punture” delle sue setole provocano prurito, bruciore e gonfiore. Questo provocato anche dalla rottura delle setole nella cute dell’uomo. Il resto del dolore viene provocato dalle neurotossine urticanti che l’animale emette per difesa.
Per un rapido intervento è possibile tentare di rimuovere delicatamente le setole con l’aiuto del nastro adesivo e applicare sulla zona interessata dell’ammoniaca come nel caso di contatto con le meduse.
Il diffuso allarme di questi giorni in zone italiane dove era raro, è dovuto ad un aumento numerico degli esemplari, spesso catturati e incastrati nelle reti dei pescatori. Essendo una specie termofila, la sua diffusione è un evidente segnale del riscaldamento del Mediterraneo e con esso del pianeta. La sua espansione potrà avere effetti nefasti su diverse altre specie marine di fondali rocciosi.
Si può segnalare la presenza del vermocane anche attraverso un’apposita app chiamata AvvisAPP e ideata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale.