Empedocle
Ottobre 5, 2022
Ah la Sicilia, che Terra! Un Luogo d’arte e di sapere, con designati confine e profonde radici. La Sicilia è una terra di sapori e di colori, di profumi e custode dei ricordi della Storia. In quest’isola alberga tranquillo l’antico senso dei miti e delle leggende, di aneddoti e racconti. Viaggia con me ed andiamo un po’ indietro nelle pagine di storia, giusto un paio di secoli. In uno scenario non molto diverso da quello moderno, tra lotte politiche e malcontenti comuni, nasce, nel 490 a.C. ad Agrigento, una tra le figure più interessanti quanto affascinanti della memoria siciliana: Empedocle.
Il filosofo siciliano ha sete di conoscenza, esplorando con curiosità il campo medico ed infine scopre per primo il labirinto dell’orecchio interno. Con la sua vena poetica giunge al cuore della gente. Empedocle medico cura il corpo, mentre Empedocle vate cura le anime. Secondo lui la vita delle anime dipende da quattro elementi: fuoco, aria, acqua e terra che mescolandosi tra loro garantiscono l’esistenza delle cose.
Egli trae un’ispirazione filosofica dal mare agrigentino e dal suo vento. Ed infine sogna alimentato dalla sua terra agrodolce e dal fuoco della tirannia. Anche se la Sicilia gli appare stracolma d’odio, con le sue parole sembra invocare amore per la vita, per la democrazia e per la patria.
La leggenda narra di un misterioso epilogo. Si dice che Empedocle sia precipitato nel cratere dell’Etna. Perche lo abbia fatto? Per attingere alle radici della conoscenza, o forse per controllarne la temperatura, chi lo sa?
Il buon senso ci vuole far sostenere la teoria secondo cui il nostro amato filosofo siciliano sarebbe stato spinto giù nel vulcano da qualche personaggio che non gli avrebbe perdonato alcune cose.
Ma quelli come me, eterni innamorati delle nuvole, non vogliono credere a questa crudele ipotesi. Preferisco pensare che comunque sia andata, nel cuore del nostro vulcano respiri l’anima di un sognatore.
La grandezza di Empedocle si coglie nelle parole dello storico greco Diogene Laertio che, nelle famose Vite dei Filosofi, si serve di Eraclide Pontico per citare alcune delle affermazioni espresse dal nostro pensatore siculo.
“O amici, che la grande città sul biondo Agrigentino abitate, lì sull’acropoli, di buone opere solleciti, io vi saluto […] quando io giungo alle città fiorenti, dagli uomini e dalle donne sono onorato; essi a migliaia, mi seguono, per apprendere ove sia il sentiero che porta guadagno; alcuni di un oracolo han bisogno, altri afflitti da ogni sorta di morbi vogliono sentire una salutare parola “.
One comment on “Empedocle”
[…] percorreremo la vita di un filosofo siciliano. Probabilmente discepolo del nostro caro Empedocle, questo personaggio ha un carattere decisamente diverso rispetto al suo maestro, più contestatario […]