Giovanni Zangara, Corleone
Luglio 1, 2022
.Nel 1914, grazie al suffragio universale maschile, venne eletto il primo sindaco socialista di Corleone (PA), Bernardino Verro. Mentre, Giovanni Zangara dirigente del movimento contadino divenne assessore.
Finita la Prima guerra mondiale, l’Italia era stremata e ancor di più la Sicilia. Poiché scarseggiavano il frumento e il petrolio, lo Stato razionalizzò la loro distribuzione. In tal occasione Zangara era incaricato della distribuzione alle famiglie più bisognose.
Il 29 gennaio 1919, il nuovo capo mafia di Corleone, Michelangelo Gennaro, chiamò Giovanni Zangara, al quale chiese una certa quantità di petrolio per la sua masseria. ‹‹Mi dispiace – rispose l’assessore – ma non te ne posso dare perché non rientri tra le famiglie aventi diritto››. Il capo mafia, offeso da quella risposta, recepì quel diniego come un affronto alla sua autorità da punire nel più breve tempo possibile. Infatti, all’imbrunire del 29 gennaio, tre persone mandate da Michelangelo Gennaro si appostarono in via Marsala e vedendo arrivare Zangara all’angolo della strada, gli spararono numerosi colpi di pistola. Morì poche ore dopo in ospedale.
In realtà, la richiesta del petrolio fu un pretesto per porre fine alle lotte contadine e perché una giunta socialista era inaccettabile.
La storia di Giovanni Zangara è una storia semplice, ma crudele, e ancora una volta segnata dall’atrocità mafiosa.