Vittime di Mafia

Giuseppe Russo e Filippo Costa, Ficuzza

Purtroppo l’estate in Sicilia è stata scenografia di  terribili episodi. Vi raccontiamo la storia di Giuseppe Russo e Filippo Costa. Era il 20 agosto 1977 ed il carabiniere Giuseppe Russo stava passeggiando quando venne ucciso da Cosa nostra a Ficuzza, dove stava trascorrendo le vacanze.

Giuseppe Russo

Russo era uno degli uomini più fidati di Carlo Alberto Dalla Chiesa e comandante del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Palermo.  Stava passeggiando in compagnia dell’insegnante Filippo Costa quando una raffica di colpi li uccise sul colpo. Il comandante fu “punito” per l’impegno contro la mafia, mentre l’insegnante era uno scomodo testimone del delitto.

L’attività investigativa  di Russo ebbe un ruolo privilegiato sulla questione degli appalti per la costruzione della diga Garcia in un territorio fortemente controllato dal clan dei corleonesi. Si occupò anche delle indagini sull’attentato al manager dell’ENI Enrico Mattei e quelle inerenti la trattativa Stato-mafia alla quale si oppose fermamente.

Filippo Costa

Inizialmente furono condannati a 16 anni tre pastori. Successivamente dopo le confessioni di alcuni pentiti di mafia tra cui Gaspare Mutolo, risultarono innocenti e assolti.  Nel 1997 vennero condannati definitivamente all’ergastolo i veri mandanti, Leoluca Bagarella, Totò Riina e Bernardo Provenzano.

A Ficuzza, si svolge ogni anno il tradizionale momento di ricordo alla presenza delle massime autorità. Il 24 settembre del 1990 Il comandante venne insignito della medaglia d’oro al valor civile alla memoria per il coraggio e la sua elevata capacità professionale nelle indagini riguardanti i più eclatanti episodi di criminalità mafiosa svoltosi tra gli anni ’60 e ’70 nella Sicilia occidentale.

A Giuseppe Russo e Filippo Costa, due uomini coraggiosi e fondamentali per la lotta alla mafia, noi non smetteremo di ringraziarli  e di ricordarli.

Andrea Barbaro Galizia

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