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Aci Trezza - Rubrica Sicilia

Borghi Siciliani

Aci Trezza

In questa estate caldissima vi portiamo in un borgo marinaro. Il suo nome è Aci Trezza ed è  legato a quello di Giovanni Verga. Con la sua opera I Malavoglia, ha reso immortale questo piccolo borgo di pescatori affacciato sullo Ionio, in provincia di Catania, appartenente al terriotorio di Aci Castello.

Foto di JLB1988 da Pixabay

Il nome di Aci Trezza ha una duplice origine. In parte, è legato al fiume Aci (leggi qui): nato dalla trasformazione del pastore Aci, amante della ninfa Galatea e per questo ucciso dal geloso Polifemo. Trezza invece deriverebbe dal nome di un vicino scoglio. Dalla mitologia greca deriva anche il nome delle Isole Ciclopi, possenti faraglioni di pietra lavica che emergono dal mare nell’area marina protetta. Esse sarebbero le pietre scagliate da Polifemo contro Ulisse nel tentativo di affondare la sua nave in fuga, dopo essere stato accecato ed ingannato. L’episodio è stato narrato da Omero nell’Odissea.

Allora incontro ti verran le belle Spiagge della Trinacria isola, dove Pasce il gregge del Sol, pasce l’armento: Sette branchi di buoi, d’agnello tanti, E di teste cinquanta i branchi tutti.

Ammirate queste maestose testimonianze della letteratura antica a bordo di piccole barche guidate da anziani pescatori locali. Per i più sportivi potete optare per il pedalò o la canoa, o se siete dei master nuotando fino a raggiungerli o immergetevi con maschera e boccaglio per scoprire i segreti dei fondali.

Foto Instagram di Silvia (jateisback)

Qui il tramonto è da cartolina. Misteriosa e selvaggia è anche l’Isola Lachea e l’isola dei Ciclopi. Per raggiungerle potete avvicinarvi al porto e qualche barchetta vi  traghetterà sull’isola.

Potrete vivere l’esperienza di conoscere com’era la vita ad Aci Trezza all’epoca dei Malavoglia, entrando nella Museo Casa del Nespolo. Entrerete in una tipica abitazione siciliana ottocentesca. A darvi il benvenuto un arco in pietra che si affaccia su un orto che porta a 2 stanze: una dedicata a “La terra trema” un film di Visconti; l’altra che ha strumenti d’epoca usati dei pescatori.

Da visitare anche la Chiesa di San Giovanni Battista, con una bellissima facciata in stile barocco, un portale neo-classico, due campanili e un finestrone maestoso. Poi proseguire verso il Castello Normanno, situato su una rupe di origine lavica in riva al mare, a difesa del borgo. Al suo interno un piccolo museo civico con esposizioni archeologiche e reperti storici, all’esterno un orto botanico e una vista da sogno.

Da qui, potete assistere a Le Vele dei Malavoglia, una regata organizzata ogni anno.

Se il giro vi ha tolto qualche energia potrete riprendere le forze con a nivi cunzata, la tipica granita siciliana, o gustarvi il pescato del giorno che potete comprare al mercato ittico.

Andrea Barbaro Galizia

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