Gorgia, filosofo siciliano
Ottobre 9, 2022
Parliamo di un filosofo siciliano, probabilmente discepolo del caro Empedocle. Questo personaggio si caratterizza per essere decisamente diverso rispetto al suo maestro, più contestatario e meno sognatore.
Si tratta di Gorgia, nato intorno al 483 a.C. nella città che per sempre resterà a lui connessa: Lentini. Un lato distintivo del filosofo è la parola. Egli la utilizza non per lenire i dolori dell’anima o per scrivere versi d’amore, ma con lo scopo di persuadere. Per queste ragioni Gorgia da Lentini è considerato il creatore dell’arte retorica, ovvero di quell’arte della persuasione in grado di abbindolare i suoi ascoltatori.
Ma il nostro filosofo non ha frugato il suo sapere tutto solo. Egli ha unito le sue forze e la sua grinta a quella dei sofisti, personaggi che con le loro chiacchere per la prima volta nella storia insegnano facendosi pagare. Gorgia ha una vena un po’ rude nell’osservare la realtà delle cose e giunge all’infausta conclusione secondo cui l’uomo non è in grado di comunicare con gli altri, perché, se anche volesse, risulterebbe indecifrabile. Per Gorgia siamo anime con un dannato destino. Nel 427 a.C. l’oratore siciliano si trasferisce ad Atene in qualità di ambasciatore di Lentini, facendo infatuare infinite orecchie per le sue orazioni.
“La potenza della parola nei riguardi delle cose dell’anima sta nello stesso rapporto della potenza dei farmaci nei riguardi delle cose del corpo”. Gorgia
Gorgia si spense ultracentenario in Tessaglia, dove soggiornava presso il tiranno Giasone di Fere, intorno al 375 a.C. . Un grande cultore della vita ed appassionato dell’arte. Egli considerava l’artista come un creatore di mondi, con la capacità di ingannare gli spettatori rendendoli protagonisti delle proprie opere. Alcune di queste opere sono andate perdute per sempre come Discorso Olimpico; Discorso Pitico ed Encomio di Elide. Altre come Encomio di Elena (415 a.C.); In difesa di Palamede; Sul non essere o sulla natura ed Epitaffio per i morti della guerra del Peloponneso, conservati negli archivi della Storia dell’umanità.