Graziella Campagna, Saponara
Luglio 1, 2022
Tanti sogni ancora da realizzare, tanti anni ancora da vivere, tanto tempo ancora per crescere. La vita di un’adolescente spezzata dalla mafia.
Graziella Campagna era una ragazzina di 17 anni, viveva in una famiglia numerosa a Saponara, nel messinese. Nonostante la sua giovane età, aveva deciso di abbandonare gli studi e iniziare a lavorare come aiutante in una lavanderia a Villafranca Tirrena (ME). Un giorno, mentre si accingeva a lavare una camicia di proprietà di un certo “Ingegner Cannata”, trova all’interno della tasca un documento con su scritto il vero nome del signore: Gerlando Alberti junior.
Questa informazione le sarà fatale. Gerlando Alberti junior era il nipote latitante del boss Gerlando Alberti, ormai consegnato alla giustizia. Il 12 dicembre 1985, dopo il turno di lavoro, la ragazzina si era recata alla fermata dell’autobus che l’avrebbe condotta a Saponara, come di consueto. Ma, quella sera, la famiglia aspettò invano il suo rientro a casa. Di Graziella, ormai, nessuna traccia.
Due giorni dopo, il corpo della giovane Graziella Campagna fu trovato vicino Villafranca Tirrena, uccisa con 5 colpi di lupara calibro 12. Soltanto nel 2008, i colpevoli, tra i quali il boss Gerlando Alberti, furono condannati all’ergastolo dalla Corte d’Assise d’appello di Messina.
Com’è possibile tanta crudeltà? Cosa spinge un uomo a ricorrere a gesti così estremi? La storia di Graziella è stata fonte d’ispirazione per il film “La vita rubata”.