Castello di Donnafugata, Ragusa
Settembre 6, 2022
Ci sono posti in cui hai la sensazione di esserci già stato, anche se nuovi, anche se non li hai mai visti o sognati. Sono quei posti in cui credi di aver già vissuto o in cui speri di volerci vivere un giorno. Ci sono posti che narrano storie di fantasmi, storie di donne innamorate della persona sbagliata e rinchiuse in stanze da cui non riusciranno più a uscire.
Qui c’è un castello in cui tra le sue mura, eleganti e consumate dagli anni, si crea un palcoscenico tra le stanze. Stanze che trasudano ricchezza, feste, donne dagli abiti barocchi e sensuali. Qui, sei accecato dalla luce delle facciate delle chiese, dal verde dei carrubi e dalla storia.
Il castello di Donnafugata si trova nel ragusano ed è una vistosa dimora nobiliare del tardo ‘800 che si presenta al visitatore in tutta la sua sontuosità: l’edificio copre un’area di circa 2500 metri quadrati ed un’ampia facciata in stile neogotico, coronata da due torri laterali.
Di pregevole fattura oltre alla facciata e agli interni anche il labirinto che si trova nel parco che contorna il castello. Il nome Donnafugata deriva dall’arabo “Ainjafat” e significa “Fonte di salute”. Una leggenda narra inoltre di una donna che, prigioniera nel Castello, riuscì a scappare. Si tratterebbe della regina Bianca di Navarra che venne rinchiusa dal perfido conte Bernardo Cabrera, signore della Contea di Modica, in una stanza dalla quale riuscì a fuggire attraverso le gallerie che conducevano nella campagna che circondava il palazzo.
Da qui il nome dialettale “Ronnafugata“, cioè “donna fuggita”. A differenza di quanto si creda, non vi è nessun legame tra il castello e il capolavoro cinematografico di Luchino Visconti “Il Gattopardo”. Il castello di Donnafugata è usato per molti film e serie come “Il commissario Montalbano”.