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Castello di Montalbano Elicona - Rubrica Sicilia - Castelli Siciliani

Castelli Siciliani

Castello di Montalbano Elicona

Oggi ti portiamo nel piccolo borgo di Montalbano Elicona. Si tratta di uno dei borghi più belli d’Italia, nel cui punto più alto vi è un castello, che nasce come presidio difensivo su un preesistente fortilizio arabo-bizantino, in un territorio circondato da antiche vie militari e commerciali.

Montalbano Elicona
Foto instagram di Nicola Vaiana (nicolavaiana_photo)

Le sue prime testimonianze sono raccontate dal geografo arabo Idrisi nel “libro di Ruggero” (1154). Soltanto in epoca sveva il fortilizio si potenziò con la costruzione di una torre pentagonale rivolta a nord e un recinto quadrangolare, a base della rocca, dai lati perfettamente ortogonali. La fortificazione sebbene ubicata oltre i 900 metri sul livello del mare, domina e controlla una parte limitata della costa e delle vie d’accesso poste sul litorale tirrenico. Infatti questa muraglia, composta da 46 feritorie o saittiere, si trasformò in un muro di facciata del castello-palazzo.

 

Successivamente nel 300 sul muro-facciata si aprirono una serie di grandi finestre. L’imperatore Federico II di Sicilia impone un nuovo assetto politico e una diversa configurazione alla struttura urbanistica del centro medievale ribellatosi alla promulgazioni delle Leggi Melfitane o Costituzioni di Melfi, demolendo parzialmente il primitivo manufatto e deportando gran parte della popolazione ad Agrigento. Solo più tardi il pronipote Federico III di Sicilia, portò a una totale riedificazione della fortezza.

Storia del Castello di Montalbano EliconaNel periodo angioino si costruì la cisterna della corte, sul cui rivestimento idraulico è incisa la data 1270 d.C. . Ciò nonostante alcuni documenti diplomatici assegnino la Contea di Montalbano a Bonifacio Anglona, nonchè zio materno del Re Manfredi. Sempre in età sveva si costruì una nuova cinta interna alla distanza di 6 metri, con piccole finestre.

Con gli Aragonesi il castello diviene Regiae Aedes (cioè palazzo reale) di Federico III, che ne trasforma la pianta, facendo perdere alla fortezza la sua funzione difensiva. In prossimità delle mura esterne venne realizzato, secondo geometrie e simbologie ben precise, un vero e proprio palazzo. L’intervento più importante riguarda la ricostruzione della Cappella della SS Trinità. un profilo ogivale verso l’esterno e un arco ribassato verso l’interno. La chiesa ospita al suo interno un sarcofago monolitico che accolgono le spoglie del medico catalano Arnaldo da Villanova.

Dopo la morte di Federico D’Aragona, Montalbano Elicona, conteso tra feudalità e demanialità viene assegnato, con un decreto del Re Martino, prima ai Cruillas, poi ai Romano e ai Bonnanno fino al 1700. La casa di Federico diventa sede di un immenso feudo e il centro dei servizi di una grande azienda agricola. Nel XVII secolo il duca Giacomo Bonanno  mette in comunicazione la cappella reale con la sala delle udienze (salone delle armi) e apre un portale a sud-est dell’edificio. Il primo di  tanti interventi che hanno modificato la struttura del castello originario.

Foto di Gaetano Schiavo

Nel 1805, quando il castello è già in rovina, l’ultimo erede di casa Bonanno cede Montalbano ai Gesuiti. Il suo decadente status è testimoniato in un perizia redatta nel 1802 dall’Ingegnere camerale Luigi Speranza. Egli ne denuncia il crollo della Torre quadrata e la compromissione di varie parti della struttura.  Tuttavia i Gesuiti adattarono il castello alle loro esigenze. Trasformarono i granai in alloggi dei confratelli con nicchie scavate nella cortina muraria.

Successivamente divenne sede della Guardia Nazionale. Oggi, il castello è di proprietà comunale. Versa in ottime condizioni dopo aver subito un lungo periodo di lavori di restauro che lo rendono fruibile in tutti i suoi spazi. Di recente si istituì il Museo delle armi e il centro per lo sviluppo del borgo medievale. Il 7 maggio 2015 in occasione del 1º convegno Internazionale di Studi su Arnaldo da Villanova è stata inaugurata la sua tomba e posta in risalto.

Pronti a viaggiare in direzione Montalbano  Elicona?

 

 

Andrea Barbaro Galizia

 

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