Il mandorlo in Sicilia
Settembre 2, 2022
Con l’arrivo della primavera, la natura da vita a spettacolari fiori e oggi parliamo di uno molto particolare ma soprattutto siciliano: il mandorlo.
Il mandorlo appartiene alla famiglia delle Rosaceae, tribù delle Prunoideae alla specie Amygdalus communis a cui secondo Molon appartengono otto sottospecie delle quali tre assumono interesse per la coltivazione:
- A. communis ssp. amara (mandorla amara)
- A. communis ssp. sativa (mandorla dolce)
- A. communis ssp. fragilis (mandorle dolci a guscio cartaceo).
È originario dell’Asia centro occidentale e marginalmente della Cina. I primi esemplari domestici appaiono già nella prima parte dell‘ Età del Bronzo (dal 3000 al 2000 a.C.). Venne introdotto in Sicilia dai Fenici, proveniente dalla Grecia, tanto che i Romani lo chiamavano “noce greca”. In seguito si diffuse anche in Francia e Spagna e in tutti i Paesi del Mediterraneo. In America giunse nel XVI secolo. Oggi esso nel Val di Noto, tra le province di Siracusa e Ragusa, ha trovato il suo habitat ideale, producendo varietà di tale pregio (Pizzuta, Fascionello, Romana) da diventare un marchio conosciuto in tutto il mondo, la “Mandorla di Avola”.
Gli alberi sono di medio sviluppo monocaule, con fusto rugoso, grigio nerastro, portamento globoso, foglia caduca. Le foglie sono strette e di color verde chiaro con margine seghettato e picciolo lungo quanto la lunghezza media della lamina. I fiori sono bianchi o leggermente rosati e sono dotati di 5 petali; gli stami possono variare da 20 a 40; l’ovario ha 2 sacche con 1 o 2 ovuli e a volte possiamo trovare 3 – 4 pistilli.
La fioritura è molto precoce e dipende dalla cultivar e dalle condizioni climatiche con variazioni tra la fine di dicembre e la fine di marzo. La specie manifesta moderato fabbisogno in freddo ed elevato fabbisogno in caldo. L’impollinazione è entomofila per cui nel mandorleto si rende necessaria la presenza di un certo numero di arnie durante la fioritura.
La maggior parte delle cultivar è autosterile, ed inoltre sussistono casi di eteroincompatibilita’; ciò risulta estremamente importante ai fini della scelta delle cultivar. La Sicilia vanta l’80% della produzione nazionale e la migliore qualità al mondo di mandorle.
Fino agli anni Sessanta del secolo scorso, la provincia in cui era presente la maggiore coltivazione di mandorle era quella di Agrigento dove, soltanto all’interno del Parco della Valle dei Templi, si trovano ancora oggi circa 300 varietà ed ecotipi locali di questa coltura. Proprio qui, ogni anno, si svolge la Sagra del Mandorlo in Fiore, una delle manifestazioni più importanti, longeve e seguite del panorama siciliano. Da oltre un secolo anche la mandorla di Avola è diventata protagonista della tradizione gastronomica e oggi è apprezzata al di fuori dei confini siciliani ed è considerata una delle più buone d’Italia. Le mandorle siciliane sono utilizzate, conosciute e apprezzate sin dall’antichità per le loro proprietà alimentari e cosmetiche.
Non ti resta che gustarne una.