Diospyros kaki, il Kaki
Novembre 18, 2023

Il cachi o kaki (Diospyros kaki L.f., 1782; in italiano anche diòspiro o diòspero) è un’albero da frutto della famiglia delle Ebenacee. Il termine italiano è un prestito dal nome in giapponese del frutto: kaki 柿. Il Kaki o Diospiro (Diospyros kaki L.) è una pianta originaria della Cina, diffusasi in Corea, Giappone ed altri Paesi.
Il frutto polposo e dolce fu importato in America e in Europa nel XIX Secolo, tra cui l’Italia alla fine del secolo scorso e qui ampiamente diffusa. Successivamente arrivò una mosca che ha abbattuto la produzione da 3 milioni alla 50 mila tonnellate di oggi. Questo frutto è presente in Campania, Emilia Romagna, e in minor quantità Sicilia, Veneto e Marche. Molto presente anche in Spagna.

I cachi sono alberi molto longevi e possono diventare pluricentenari, ma con un processo di crescita lento. Sopportano male i climi caldo-umidi, soprattutto se con suolo non drenato adeguatamente. Gli alberi di cachi sono caducifoglie e latifoglie, con altezza fino a 15–18 metri, ma di solito con potature più basse. Le foglie sono grandi, ovali allargate, glabre e lucenti. Nelle forme allevate per il frutto si riscontrano solo fiori femminili essendo gli stami abortiti. La fruttificazione avviene per via partenocarpica o in seguito all’impollinazione da parte di alberi di varietà diverse provvisti di fiori maschili.
I frutti sono costituiti da una grossa bacca generalmente sferoidale, talora appiattita e appuntita di colore giallo-aranciato. Questi frutti diventano commestibili solo dopo che hanno raggiunto la sovramaturazione e sono detti ammezziti (con polpa molle e bruna) da gustare tra le mani.

La preponderante consuetudine di coltivare piante fruttificanti in maniera partenocarpica (in assenza di fecondazione, per cui questi risultano essere privi di semi) non esclude la possibilità che hanno completamente o parzialmente di produrre frutti ottenuti da fecondazione, spesso già commestibili alla raccolta. Questi frutti hanno polpa bruna, soda. Esistono anche cachi che producono frutti partenocarpici non astringenti, quindi già pronti per il consumo che si presentano come frutto immaturo (duro).
In italiano i frutti sono conosciuti come cachi, loti, diospiri o cachi mela. Questi ultimi vengono di solito consumati più acerbi (denominati commercialmente “loti vaniglia”), e sono chiamati “cachi-mela” non perché siano un innesto con l’albero del melo, ma perché, consumati più acerbi. Si presentano con una croccantezza simile a quella della mela. Il frutto del caco contiene molto potassio, beta-carotene e criptoxantina (che gli dà il caratteristico colore arancione), nonché anche un’ottima dose di vitamina C.

Questo frutto è molto energetico e per questo è consigliato ai bambini, a chi fa sport o chi sta attraversando un periodo di stanchezza. È molto utile a chi soffre di malattie legate al fegato, indicato in caso di stipsi perché ha proprietà lassative e diuretiche. È Conosciuto anche come “Loto del Giappone”, anche lo stesso Omero fa menzione di questo straordinario frutto nell’Odissea quando descrive i «mangiatori di loto».
Si dice che a Hiroshima, nel 1945, gli unici esseri viventi a sopravvivere alla bomba atomica furono due alberi di kako, per questo furono appellati ‘alberi della pace‘.
La polpa di kako è particolarmente apprezzata quando giunge a completa maturazione. Per accelerare il processo di maturazione in modo naturale, è necessario lasciarlo vicino alle banane, alle pere o alle mele: l’etilene emesso da questi frutti favorisce il processo.
Anche tu ami questo frutto?
