Curiosità Siciliane

La Coffa Siciliana

La Sicilia viene rappresentata nel mondo attraverso tanti simboli, che vantano una tradizione antica e profonda ed affondano le radici nella storia della nostra terra. Tra quegli oggetti, oltre al carretto e alla coppola, adesso veri e propri pezzi di design, c’è la coffa siciliana, un oggetto utilissimo della tradizione contadina.

Foto di Francesca Paola Muscella

Questo oggetto, chiamato anche “cuffinu” in alcune parti della Sicilia, si riempiva di paglia o di fieno e la si legava al collo dell’asino o del cavallo. La Coffà non poteva essere considerata una borsa, ma un pregevole manufatto  realizzato con le foglie tenere della palma nana, detta anche “troffa di curina” o “giummara”. Questa pianta è tipica della vegetazione mediterranea e la troviamo in tanti paesaggi siciliani.

In dialetto siciliano la parola “curina”, cioè la foglia essiccata, potrebbe derivare dalla parola siciliana “cura” (corda) o dal latino “cors” ,”cori” (usato per indicare il cuore della pianta).

Oggi, la Coffa è una creazione artigianale che ha saputo conquistare un posto sulle passerelle di tutto il mondo. Dotata di semplicità, capienza ed eleganza impreziosita e abbellita dalle maison di moda più famose, fino a diventare un accessorio necessario ed immancabile negli ambienti più in. Conosci il processo di creazione delle coffe? 

Le foglie della palma nana più dure si utilizzano per realizzare scope di differente dimensione e consistenza. Le foglie  più tenere, invece, sono destinate alle splendide creazioni dell’ abili mani degli artigiani siciliani, che le essiccano  e le utilizzano per creare le coffe siciliane, le corde e i canestri piccoli per la tavola.

Stilisti come Dolce & Gabbana l’hanno trasformata in un accessorio elegante ed irrinunciabile con specchietti, nastrini, campanelli e ogni tipi di stoffa, un opera d’arte degna della passerella di alta moda.  Un straordinaria tradizione culturale che dimostra come la storia della Nostra Sicilia sia sempre in grado di adeguarsi ai tempi, senza modificare la sua identità.

 

Andrea Barbaro Galizia

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