Feste Religiose

Santa Barbara, Paternò

“Nacque a Nicomedia nel 273. Si distinse per l’impegno nello studio e per la riservatezza, qualità che le giovarono la qualifica di «barbara», cioè straniera, non romana. La conversione alla fede cristiana di Barbara provocò l’ira del padre Dioscoro. Sottoposta a pesanti torture da parte del padre, sopravvisse sempre. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Il 4 dicembre, infine, fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine. La tradizione invoca Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa.”

La festa di Santa Barbara è patrona di Paternò (CT), ridente cittadina alle falde dell’Etna. Si svolge nei giorni 3, 4, 5 dicembre e si conclude con l’ottava l’11 dicembre. La Santa è invocata durante le intemperie per ricordare il miracolo dell’interruzione dell’eruzione lavica del 1780 nei pressi di Ragalna, dove i fedeli portarono le reliquie della Santa.

Il culto della gloriosa Vergine e Martire Santa Barbara fu introdotto a Paternò, dai cavalieri teutonici intorno al XIII sec. Il 22 luglio del 1576, quando la città era governata dai Moncada,  a Paternò, come nel resto dell’Isola, scoppiò la peste che in pochi giorni provocò morte e distruzione. I Moncada, per evitare il diffondersi dell’epidemia, fecero costruire due lazzaretti. Uno nel Convento di Sant’Antonio nella periferia sud e uno nel Convento dell’Annunziata nel lato nord, per permettere la cura dei malati.

Santa Barbara, Paternò

Si narra che una suora benedettina, mentre si trovava in uno dei lazzaretti, sognò Santa Barbara. Nel sogno la suora supplicò di salvare il paese dalla peste. La sua supplica accolta. La città liberata dall’epidemia.  La popolazione chiese ai Moncada di proclamare laSanta compatrona della città insieme a San Vincenzo, per manifestare il loro affetto e la loro gratitudine.

I festeggiamenti, prendono avvio con la processione del simulacro della Santa accompagnato dai cerei (varette) lungo le vie della città. Tra i tanti spettacoli  organizzati nella città, il più suggestivo è lo spettacolo pirotecnico durante l’ingresso del fercolo nella chiesa di Sant’Antonio.

Durante la vigilia, il 3 Dicembre, vi è  l’esposizione in chiesa delle reliquie della Santa, con la solenne Concelebrazione Eucaristica. La sera vi è l’entrata dei cantanti, seguita dalle antiche cantate delle corporazioni cittadine dei Mulinari e dei Muratori. Il tutto accompagnato dal corpo bandistico Città di Paternò. 

Sin dalle prime ore di giorno 4, la Santa è salutata dal suono festoso delle campane e dallo sparo di 21 colpi di cannone dal Castello Normanno.  Alle ore 08.00 si svolge la svelata della Santa cioè l’apertura della cameretta che custodisce per tutto l’anno il venerato simulacro di Santa Barbara. Il primo grande impatto emotivo.

Successivamente il busto reliquiario di Santa Barbara è issato sulla vara d’argento massiccio. Un’opera raffinata d’arte cristiana, che lascia senza parole per la ricchezza dei suoi ori e delle sue gemme, espressione di immensa devozione popolare. Alle ore 10.00, ai rintocchi della campanella, suonata dal mastro di vara, l’argenteo fercolo con il simulacro e le reliquie di Santa Barbara esce dalla chiesa tra fuochi d’artificio, il suono delle campane e le note della banda musicale, per essere accolto dai fedeli e dare avvio alla processione. Il culto a Santa Barbara si sviluppò nella chiesetta della Madonna dell’Itria,  per trasferirsi nella nuova dopo il miracolo della peste che scoppiò proprio in quel quartiere.

Giorno cinque si concludono i festeggiamenti con il “giro interno” della Santa Patrona. L’11 dicembre, il busto della Santa e lo scrigno contenente le sacre reliquie sono portati a spalla dai fedeli in processione. Un ultimo saluto dei fedeli alla Santa. La rivedranno il 27 di luglio, in ricordo della donazione delle sue sacre reliquie alla Chiesa di Santa Barbara, da parte dei Giurati di Paternò (27 luglio 1667) e dei padri Benedettini della chiesa della Gancia, avvenuta esattamente il 27 luglio del 1731.

Infine il 27 maggio Paternò celebra la festa del patrocinio di Santa Barbara, Santa Barbara delle Rose, istituita in occasione dell’eruzione dell’Etna nel 1780.

Santa Barbara, la Santa dei vigili del fuoco, della marina militare, degli artificieri,  degli artiglieri, dei minatori, e degli architetti,  fu rimossa dal calendario romano generale nel 1969 a causa dei dubbi sulla sua storicità, ma rimane una santa molto popolare. 

Andrea Barbaro Galizia

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