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Madonna della Stella, Militello in Val di Catania - Rubrica Sicilia

Feste Religiose

Madonna della Stella, Militello in Val di Catania

MadonnaDellaStella_MilitelloValDiCatania

“Militello di pregi t’adorna
Come Madre ti colma d’amore
Come Stella d’immenso splendore
T’è di scorta all’Eterno Signor.”

L’8 Settembre la chiesa ricorda la Natività della Vergine Maria. Una festa sentitissima dalla devozione popolare che proprio in questo giorno ricorda, non solo la sua nascita, ma soprattutto la Vergine sotto innumerevoli titoli. Una delle feste più sentite e care alla Sicilia è senza dubbio la festa della Madonna della Stella, Principale Patrona della città di Militello in Val di Catania.

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Foto Facebook di Flavio Russotto

Questo titolo mariano, diffusissimo, dovrebbe enfatizzare il ruolo della Madonna come segno di speranza, come stella polare per i cristiani. Essa è invocata come guida e protettrice di chi viaggia nel mare della vita, Stella Maris per l’appunto. Il cuore della devozione mariana a Militello è il Santuario Barocco della Madonna della Stella, costruito a partire dal 1722, in sostituzione dell’antica Basilica distrutta in gran parte dal terremoto del Val di Noto del 1693. I signori di Militello, per secoli terra feudale, scelsero questa Chiesa come Parrocchia e vi esercitarono il diritto di patronato, curandone anche l’aspetto artistico.

La festa patronale della Madonna della Stella ebbe origine nel corso dei secoli XIII e XIV. Essa si sviluppò ulteriormente nel XV secolo, quando re Alfonso d’Aragona concesse il privilegio della franchigia delle merci, in occasione della fiera che aveva luogo nei giorni di festa. In questo pregiatissimo edificio di culto è custodito l’artistico simulacro della Vergine. La Madonna è raffigurata seduta in trono, con il Bambino in braccio mentre reca su una mano uno scettro culminante con una stella a otto punte. Riccamente ornata da corone d’oro, un prezioso velo, da panneggi policromi, vesti barocche e due angeli ai piedi. Essa è custodita durante l’anno nella propria nicchia, velata ai fedeli, per essere solennemente intronizzata la vigilia del giorno di festa.

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Foto Facebook di Flavio Russotto

La festa ha inizio il 29 agosto con “La Cantata”. Si tratta della processione del quadro della Madonna della Stella per le vie della città, annunciando così la festa ormai vicina e aprendo di fatto il novenario di preparazione. È da un inno popolare che si decanta per le vie del paese che la tradizione prende il nome. Nei nove giorni consecutivi si svolgono particolari e solenni funzioni liturgiche. Il 6 Settembre, antivigilia, si svolge la processione con una reliquia della Madonna dall’antica chiesa della Vetere fino al Palazzo di Città. Qui avviene la benedizione della cittadina, proseguendo poi per il Santuario, al cui interno si officia la solenne celebrazione eucaristica in memoria della dedicazione parrocchiale.

Il clou dei festeggiamenti inizia Il 7 settembre, “La Vigilia”. Dopo un’intera giornata in cui le campane suonano a festa e lo sparo mattutino di 101 colpi a salve avviene in serata la rievocazione storica della consegna delle tre chiavi per aprire le porte della cappella che custodisce il simulacro della Madonna. Tra il roboante sparo di moschetteria e “bummi” avviene lo svelamento della statua della Madonna della Stella, salutata dalle “vrame” di devozione della moltitudine di fedeli accorsi per salutare la Vergine.

Segue l’offerta del cero votivo da parte del sindaco e, dopo essere portato sul sagrato della chiesa per il primo omaggio della città, l’ intronizzazione del simulacro sul fercolo processionale nella gran macchina d’altare al canto dei Primi Vespri solenni della Natività di Maria. L’8 Settembre, giorno della Festa, dopo le solenni funzioni religiose in mattinata, nel pomeriggio alle 17 in punto avviene la tradizionale e trionfale uscita barocca del dorato e pregiatissimo fercolo con il simulacro della Madonna, tra le vrame dei portatori dalle maglie blu.

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Foto Facebook di Flavio Russotto

Il fercolo varca il portone della chiesa, tra il suono perenne di campane, lo sparo di fantasmagorici giochi artificiali e il lancio di carta colorata. Così si creano uno spettacolo senza eguali nella barocca piazza prospicente il santuario. Segue la presentazione dei bambini alla Madonna che denudati innalzati alla Vergine, si rivestono con i colori della Madonna, il blu e il bianco. In serata, dopo essere trasportata dapprima a spalla e poi posta su un carro processionale trainato da persone di ogni età per le vie del paese, avviene il rientro della Madonna al Santuario. La giornata si conclude con una grandiosa e famosissima rassegna di fuochi d’artificio.

Si apre così l’ottavario di preghiera che si conclude il 16 Settembre, ottava della festa. In serata dopo la S. Messa solenne avviene la processione della statua della Madonna della Stella per il “giro interno” della città. Poi avviene la sua successiva riposizione e chiusura del simulacro nella sua cappella. In ricorrenze particolari e anni giubilari, alla vigilia dell’Ottava, la Madonna viene portata in processione sino alla Chiesa della Vetere, il vecchio edificio di culto mariano, poco distante. La festa della Madonna è anche a tavola. La cotognata è il gustoso dolce tipico, realizzato con la mela cotogna, il limone e lo zucchero e cucinato con lo stesso procedimento della marmellata. Anche il torrone di mandorle e la pasta con il sugo di maiale.

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Foto Facebook di Flavio Russotto

La festa della Madonna della Stella è gemellata con l’omonima festa di Barrafranca, anch’essa l’8 Settembre. La devozione alla Madonna fu portata nel territorio ereo dal principe Matteo Barresi III. Ciò avvenne quando ancora il paese si chiamava “Convicino” ed assunse poi il nome di Barrafranca. Esso si ripopolò con l’arrivo di persone provenienti da tutti i possedimenti della famiglia Barresi, ma soprattutto da Militello Val di Catania. Questi portarono con sé il culto di Maria SS. della Stella, già venerata nel loro paese.

Nel tempo la festa della Madonna della Stella ha interessato anche scene di vita paesana che potremmo definire, prendendo in prestito le parole di Giovanni Verga, “guerra dei santi”.  Il campanilismo tra membri di diversi comitati religiosi, spesso per il titolo patronale, fatto per altro comune a molti centri dell’isola. La festa della Vergine ha infatti delle caratteristiche comuni con la festa del SS. Salvatore, che si svolge in Agosto, Patrono della Città: era forte in passato il contrasto tra i due comitati, rappresentanti le anime del paese, fatto adesso stemperato in un bonario campanilismo.

Le due feste barocche sono infatti accomunate da tanti elementi. Questi un tempo dividevano il paese, che si accendeva di fatto in faide a suon di “bummi”, “vrame” e movimenti di vara. Oggi uniscono il paese nell’amore tra il Figlio e la Madre, Santi Patroni della città. Nel 2002 il Santuario, prezioso monumento tardobarocco del Val di Noto, è stato inserito nella lista dei beni riconosciuti dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Nel 2022, la festa patronale della Madonna della Stella è stata iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia.

 

Francesco Luca Ballarò

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