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Palazzo Sant´Elia, Palermo - Rubrica Sicilia

Architettura Siciliana, Palazzi Storici

Palazzo Sant´Elia, Palermo

Il Palazzo Celestri di Santa Croce e Trigona di Sant’Elia, conosciuto come Palazzo Sant´Elia è posto nel braccio meridionale della via Maqueda, detta la Strada Nuova, che attraversa tutto il centro storico e presente dal 1600 con lo sventramento di vecchi quartieri, essa diede avvio ad un importante sviluppo urbano di grande importanza che maturò nel secolo successivo con l’edificazione di importanti edifici privati e religiosi.

Il Palazzo fu costruito su una preesistente Casa Magna, un palazzo cinque/seicentesco. Assunse l’attuale configurazione dopo il 1756 in seguito ad un ampliamento in direzione della “Strada Nuova” a opera di Giovanbattista Celestri e Grimaldi di Santa Croce. Recenti studi sostengono che l’Architetto Nicolò Anito, precedentemente ritenuto il possibile ideatore dell’edificio, potrebbe non esserne stato il vero artefice ma solo un prosecutore. Nel 1759 Giovanbattista Cascione assunse la direzione del cantiere. A partire dal 1760 iniziarono i lavori di costruzione del cortile d’onore secondo un iniziale modello ligneo. Sotto la sua supervisione, l’edificio diventerà uno degli edifici più imponenti di Palermo.

Nel 1763 iniziarono le opere per l’abbellimento della facciata con l’introduzione dell’alta balaustra di coronamento, di un intonaco a finto marmo negli sfondati e di una finitura a imitazione del mattone nelle aree sopra i timpani e nel cornicione tra le finestre d’attico. Sulla balaustra collocarono dodici vasotti non più esistenti a cui seguì l’applicazione di grandi stucchi con blasoni sui portali e nei frontespizi dei timpani.

Palazzo Sant'Elia
Notte a Palazzo Sant’Elia. Visite serali. Foto del sito https://www.fondazionesantelia.it/it/palazzo-santelia/

Al contempo uno stuolo di artisti più o meno noti venne chiamato per decorare le finte volte dei saloni. Gli affreschi, così come le statue esaltavano le virtù e la potenza dei proprietari con chiari richiami al simbolismo iconologico classico. Gli stessi artisti dipinsero i sopraporta, ornarono le porte realizzate da abili intagliatori con pitture, talvolta con foglie d’argento meccato, nell’intento di realizzare un’espressione artistica ricca di armonia e di unità stilistica. I lavori continuarono per oltre vent’anni durante i quali il neoclassicismo soppiantò il barocco.

La composizione architettonica dell´edificio, costituita da due cortili, due scale, l’organizzazione su tre livelli, la successione degli ambienti, gli affreschi dei saloni, riflette chiaramente l´intento dei proprietari di pensare ogni atto della vita quotidiana in funzione del prestigio proprio e del proprio casato.

Il Palazzo Sant´Elia subì diversi cambi di destinazione. Fu sede del Senato fino al 1829, al quale succedette il Reale Istituto per l’incoraggiamento d’agricoltura, arti e manifatture. Divenne poi sede dell’Amministrazione delle Ferrovie, e negli anni ’50, della scuola media “G. Verga”, per essere, infine, saccheggiato. Nel 1984 l’Amministrazione Provinciale lo acquistò dai fratelli Lima.

I lunghi lavori di restauro hanno ridato lustro ad una tesoro tenuto nascosto per decenni. A Febbraio 2013 è stato concesso in uso alla Fondazione, che lo ha reso fruibile al grande pubblico. La Fondazione Sant’Elia è un’organizzazione no profit dedita alla conservazione del patrimonio culturale della città di Palermo. Essa nacque a fine 2010 dalla volontà del consiglio provinciale pro tempore al fine di tutelare e valorizzare il patrimonio artistico, monumentale e culturale del territorio.

Hai mai visitato lo splendido Palazzo Sant´Elia e le mostre allestite nelle sue sale?

 

Aldo Pilato

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