Vittime di Mafia

Paolo Ficalora, Castellammare del Golfo

Paolo Ficalora, vittima innocente di un agguato mafioso organizzato il 28 settembre 1992 per aver osato tenere testa alla mafia.

Negli anni ’90 la mafia faceva rumore, lasciava il suo segno indelebile nella mente e nel cuore della gente, delle famiglie delle sue vittime attraverso la sua orribile mano crudele.

Paolo Ficalora era un siciliano dai forti valori inculcati dalla sua famiglia umile e dignitosa. Studia per diventare Aspirante Capitano di lungo corso e si trasferisce per lavoro, lasciando la famiglia e i  figli per lunghi periodi. D’altronde il mare lo portava lontano dalla sua casa, ma mai distante dagli affetti familiari.

Infatti nel 1978, decide di abbandonare il ruolo di Capitano di lungo corso e di lasciare per sempre le navi. Tuttavia, ritornando dalla sua amata terra, a Castellammare del Golfo, Paolo Ficalora si reinventa imprenditore e costruisce un villaggio turistico. Mantiene la sua indipendenza da ogni appartenenza politica e soprattutto si oppone ad ogni prevaricazione mafiosa.

Il 28 settembre 1992, Paolo Ficalora ospita, inconsapevolmente, nel suo residence un pentito di Cosa Nostra, Totuccio Contorno. Della sua identità ne viene a conoscenza solo successivamente, ma questo gli fu fatale, come racconta Giovanni Brusca, ex collaboratore di giustizia. Quel 28 settembre 1992, Paolo Ficalora rimase vittima di un agguato organizzato proprio da Cosa Nostra per aver ospitato il pentito Contorno e per aver osato tenere testa alla mafia.

Solo nel 2004, con una sentenza di condanna di ergastolo del mafioso Gioacchino Calabrò da parte della Corte di Cassazione, la famiglia Ficalora ottenne giustizia. In un’ottica di legalità, dovremmo tutti ricordare e portare a conoscenza le future generazioni che esistono valori e uomini forti che non si piegano alla crudeltà mafiosa.

 

Viviana Bonfirraro

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