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Papa Francesco e la Sicilia

Papa Francesco non è stato un pontefice da mezze parole. Ogni suo viaggio è stata una carezza e uno schiaffo insieme, e quando si è trattato della Sicilia, il Papa argentino ha parlato con il cuore in mano e la voce ferma.

Nel suo viaggio a Palermo, il 15 settembre 2018, Francesco ha commemorato il Beato Pino Puglisi, ucciso dalla mafia proprio in quel giorno, 25 anni prima. Davanti a migliaia di fedeli, ha lanciato un monito forte e limpido:

“Chi è mafioso non vive da cristiano, perché bestemmia con la vita il nome di Dio”.

Parole che hanno risuonato come un tuono, spezzando ogni ambiguità. Ai giovani siciliani, Francesco ha rivolto:

un invito a “non cedere alla rassegnazione”, a non diventare “giovani di divano”, ma protagonisti coraggiosi di una terra ricca di storia, fede e contraddizioni. 

Foto di palermo.repubblica.it

Ha indicato loro una via fatta di responsabilità, giustizia e sogni concreti, lontani da scorciatoie e compromessi. 

Nei suoi incontri con la curia siciliana ha insistito sul bisogno di una Chiesa povera e vicina al popolo, non inchiodata alla ritualità ma capace di camminare accanto ai più fragili. Una Chiesa che non si lasci sedurre dal potere o dal prestigio.

Francesco ha denunciato piaghe profonde: disoccupazione, emigrazione, solitudine, usura. Ma ha visto nella Sicilia anche un potenziale enorme, umano e spirituale.

La Sicilia di Papa Francesco è una terra ferita ma viva, un crocevia di dolore e speranza. È l’isola della bellezza e del martirio, della fede semplice e della corruzione da combattere. Ma soprattutto è una terra che può e deve rinascere, a partire dai suoi figli migliori.

Il suo legame con la Sicilia è sincero, senza filtri. Non una visita diplomatica, ma un abbraccio che scuote, consola e sprona. Questa è la Sicilia del Papa: ferita, sì, ma viva. E chiamata a risorgere, con fede, verità e coraggio.

In quel legame tra il Papa e la Sicilia c’è un affetto viscerale, un richiamo alla dignità, alla verità e alla forza del Vangelo. Non è solo un viaggio, il suo: è una profezia.

Andrea Barbaro Galizia

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