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Riserva Naturale Grotta dei Puntali, Carini

Vicino alla città di Carini c’è una Riserva naturale particolare. Il suo nome è “Grotta dei Puntali”. La Grotta dei Puntali o grotta Armetta si apre nella roccia calcarea mesozoica delle falde di Monte Pecoraro. È una cavità a sviluppo prevalentemente orizzontale, situa a 96 metri s.l.m. e a circa un chilometro dal mare. Di circa 110 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza, impostata su due livelli differenti collegati da pozzi non molto profondi.

La grotta è di Grande interesse archeologico, documentato da rinvenimenti che vanno dal paleolitico superiore all’età del bronzo. All’esterno della cavità troviamo due solchi di battente, che ne evidenziano un’antica presenza del mare. All’interno della Grotta dei Puntali i segni presenti sono quelli dovuti ad un’intensa attività carsica.

Riserva Naturale Grotta dei Puntali
Foto Instagram Giuseppe Ceresia (capt_giacomo_uncino)

Le pareti e le volte sono ricoperte da una fitta rete di vermiculazioni, cioè corrosioni operate dalle sabbie desertiche trasportate dal vento sulla superficie delle rocce, con produzione di solchi vermicolari argillose note come “pelle di leopardo”. A circa 30m dall’ingresso la cavità presenta un deposito di colore bruno giallastro, contenente frammenti di zanne di elefante. Ma tuttavia sono presenti incisioni parietali, tra cui un piccolo cerco (Cervus elaphus) lungo circa 10 cm, due equidi di circa 25 cm nell’atto di brucare e varie incisioni.

Dal punto di vista naturalistico,  la Riserva Naturale Grotta dei Puntali rappresenta un importante stazione per la sopravvivenza di una colonia polispecifica di chirotteri o pipistrelli. Questa viene annoverata nella direttiva 92/43 della CEE delle specie di interesse comunitario in pericolo di estinzione. Nella cava è presente una fauna cavernicola costituita da specie troglofile e troglossone. Essa si presenta anche come un rifugio per diverse specie di micro e macro mammiferi, ma soprattutto di uccelli.

La Riserva Naturale Grotta dei Puntali presenta la possibilità di un percorso museale grazie allo spazio espositivo dedicato ai fossili, esemplari unici tra quelli concernenti i grandi mammiferi del Pleistocene superiore siciliano.

Floriana Galizia

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