Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco
Maggio 27, 2024
La riserva naturale orientata delle Saline di Trapani e Paceco è un’area naturale protetta della Sicilia istituita nel 1995, che si estende per quasi 1000 ettari nel territorio dei comuni di Trapani, Paceco e Misiliscemi. Al suo interno si svolge l‘antica attività di estrazione del sale marino. Infatti gran parte della riserva è costituita da saline di proprietà privata. La produzione del sale è in costante aumento. Ad oggi è passata da circa 50.000 a circa 80.000 tonnellate/anno. Oltre a Sosalt, vi sono: Salinagrande (la più antica di Trapani), la salina Galia Teresina, la salina Culcasi, la salina Calcara, la salina Galia ed un’altra è in via di costruzione.
Il geografo arabo al-Idrīsī documenta la presenza delle saline già nel periodo della dominazione normanna in Sicilia. Successivamente con il regno di Federico di Svevia fu istituito il monopolio di Stato sulla produzione del sale. In seguito gli aragonesi sancirono il ritorno alla proprietà privata. Solo sotto la corona spagnola, l’attività di produzione del sale raggiunse il suo splendore, trasformando il porto di Trapani nel più importante centro europeo di commercio del sale.
Dal 1861 con l’Unità d’Italia le saline siciliane non furono nazionalizzate, e furono le uniche a superare il monopolio del sale da parte dello Stato. Dopo le guerre mondiali con la concorrenza delle saline industrializzate di Cagliari e di Margherita di Savoia e quelle estere iniziò la decadenza delle saline siciliane. Molte delle saline furono dismesse o abbandonate, come i loro particolari mulini a vento.
La ripresa giunse con l’istituzione della Riserva, avvenuta con decreto dell’Assessore al territorio e ambiente della Regione siciliana n. 257 dell’11 maggio 1995, ed il suo affidamento in gestione al WWF Italia. Un regolamento permette di “esercitare la salicoltura nelle aree tradizionalmente a ciò destinate e l’attività di acquacoltura di parte delle saline”.
Si sono così rilanciate le attività produttive e la lavorazione del sale con piccoli interventi di restauro e recupero degli impianti abbandonati, a cui si sono aggiunti gli altri piccoli produttori. Il sale marino trapanese è presente nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali siciliani riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Nell’aprile 2011 ha anche ottenuto il riconoscimento dell’IGP con la denominazione di “Sale marino di Trapani”.
L’ambiente delle saline, fortemente salmastro, ospita numerose specie erbacee o arbustive adattatesi alle condizioni ambientali estreme che questa area presenta.
La riserva è un’importante zona umida “Ramsar”, in grado di offrire riparo a numerose specie di uccelli migratori e soprattutto ai fenicotteri. Una area di sosta sulla rotta delle migrazioni verso l’Africa. Sono presenti 208 differenti specie di uccelli, tra cui l’avocetta (Recurvirostra avosetta), eletta a simbolo della Riserva, e tante altre. Sono inoltre presenti numerose specie di insetti rari quali i coleotteri.
Merita infine un cenno la presenza nelle pozze salmastre della Artemia salina, un piccolo crostaceo dell’ordine degli Anostraca, adattato a condizioni di vita estreme, oggetto di numerose ricerche scientifiche.
Un luogo magico. Cosa aspetti? Per raggiungere le Saline da Trapani occorre imboccare la strada provinciale SP21. Seguendo questo percorso si possono ammirare le Saline di Trapani e Paceco, per poi raggiungere le Saline della città di Marsala, in contrada Ettore Infersa.