Riserva Naturale Orientata Fiumedinisi e Monte Scuderi
Dicembre 10, 2022
Spesso puntiamo a visitare posti conosciuti, famosi, ma non ci soffermiamo a scoprire posti incantevoli non noti e non facili da raggiungere. Oggi ti portiamo nella Riserva Naturale Orientata Fiumedinisi e Monte Scuderi.
È stata istituita con decreto dell’assessorato regionale del territorio e dell’ambiente n° 743/44 del 10 dicembre 1998 e gestita dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. La Riserva di Fiumedinisi e Monte Scuderisi sviluppa su una superfice di 46 kmq, e ricade nel territorio dei Peloritani centrali, comprendendo i comuni di Alì, Itala, Fiumedinisi, Monforte San Giorgio, Nizza di Sicilia, San Pier Niceto e Santa Lucia del Mela, in provicia di Messina.
La presenza di miriadi di ciottoli di diversa origine minerale raccontano la storia delle viscere della terra e della natura fisica dei Peloritani. Tra queste, la fiumara del Fiumedinisi, corso d’acqua che sino a pochi anni fa era di una bellezza paradisiaca: grossi massi bloccavano il corso del fiume costringendo l’acqua a formare cascate che creavano splendidi laghetti deliziosi per chilometri e chilometri. Successivamente le amministrazioni locali tolsero i grossi massi e l’acqua cominciò a scorrere in modo rettilineo, con conseguente impoverimento paesaggistico. Ma la natura tende a ricreare quello che l’uomo distrugge.
Sulle sponde del Fiumedinisi, all’interno della riserva naturale, si trova la tipica vegetazione adattata agli ambienti di ripa, rappresentata dal pioppo nero, da diverse specie di salice, dall’orniello, dall’olmo campestre e dall’alaterno. Mentre tra gli arbusti si individuano gli oleandri, le tamerici e le ginestre. Nel Monte Scuderi ci sono boschi ricchi di tutte le specie di roverella conosciute in Sicilia, che occupano i valloni e le altre aree più basse della riserva.
Nella Riserva Naturale, man mano che si sale di quota si trova il bagolaro, il castagno, il noce nostrano e il gelso nero. E ancora leccio, carpinella, acero fico, acero montano, rovere, agrifoglio e alloro. I terreni che invece hanno subìto maggiormente la presenza dell’uomo sono coperti da una vegetazione arbustiva dominata da erica arborea, biancospino, ginestra dei carbonai, citiso e sparzio villoso. Il microclima particolare delle valli crea le condizioni per l’insediamento di piante endemiche e rare, tra cui il tiglio nostrano che riveste eccezionale interesse dal punto di vista naturalistico e scientifico.
Solo nel territorio compreso tra Alì ed Antillo sono presenti circa 160 miniere. Tempo fa si estraevano ferro ed oro, ma anche rame, zinco, argento ed antimonio. Erano attivi pure giacimenti di scheelite che fornivano il tungstato di calcio (CaWO4), materia prima nell’industria per la produzione dei filamenti delle lampadine. La caratteristica composizione rocciosa e mineraria dei Peloritani, Monti Metalliferi, rivela origini geologiche totalmente diverse da quelle delle altre montagne siciliane. Questi monti sono tra i più antichi della nostra isola. Essi rappresentano la logica prosecuzione dell’appennino calabro con cui sono in continuità morfologica e geografica, e da cui sono separati dallo Stretto di Messina.
Tra questi boschi troviamo gatti selvatici, volpi, martore e donnole, ma anche conigli selvatici, micromammiferi arboricoli come il quercino e il ghiro. Presenti anche il topo selvatico, il riccio, l’arvicola di Savi e il toporagno di Sicilia. Tra i rapaci nidificanti ricordiamo il falco pellegrino, la poiana, lo sparviere, i vari nibbi e il gheppio. È presente anche l’aquila reale e Coturnice di Sicilia. Nei Valloni e fiumare troviamo le lucertole, i ramarri ,i gongili, gli emidattili e i gechi ed alcune specie di serpenti tra cui il nerissimo biacco, il saettone, la biscia d’acqua e la velenosa vipera.
La Riserva presenta numerosi percorsi naturali, tra rifugi abbandonati e vecchie strade militari, tra il castello Belvedere e antiche chiese. Una vera e propria oasi di totale relax immersa nella natura. Cosa aspetti?