Fauna Siciliana

Le Babbaluci

Oggi parleremo di “babbaluci” non di chiocciole in generale, ma di una specie endemica sicilina, la cornu mazzullii (Sartannisi).

Ma come mai babbaluci? Si pensa che ancora una volta sia stata la dominazione araba a lasciarci questo termine da “babushbabucce le scarpe arabe dalla punta arrotondata, o ancora dal greco “bubalàkion che significa sia bue che lumaca dal momento che entrambi hanno delle corna sulla testa.

Babbaluci. Foto presa dal sito pixabay.com

La chiocciola è un animale dal carattere assai cauto e timido in quanto si ritira nel suo guscio appena sente il primo segnale di pericolo. È molto nota la sua lentezza nei movimenti (0,048 km/h). La parte del corpo che striscia sul terreno e permette i movimenti e le ritirate grazie ad un forte muscolo, si chiama piede. Sul capo ha quattro tentacoli: due antenne che portano gli occhi e due tentacoli tattili come organi di senso.

Nello specifico la cornu mazzullii è una chiocciola lunga dai 3 ai 5 cm. La caratteristica principale che la rende un ottimo animale corrosivo è la bava. Essa infatti secerne una bava acida di colore giallo/verdastro in grado di provocare lo scioglimento delle rocce in carbonato di calcio. Grazie alla radula (organo che si trova nell’apparato boccale dei molluschi) raschia la roccia disciolta scavando dei fori profondi che gli permetteranno di ripararsi dai predatori.

Babbaluci. Foto presa dal sito pixabay.com

Altra caratteristica curiosa dalla chiocciola è legata alla riproduzione. Essa è infatti un’ermafrodita insufficiente ovvero possiede sia l’apparato maschile che femminile ma per la riproduzione necessita dell’intervento di un suo consimile. Quindi i due individui durante l’accoppiamento fecondano e rimangono fecondati contemporaneamente.

Questa chiocciola si trova nella parte nord-occidentale della Sicilia, tra Trapani e Cefalù. La si trova in diverse aree protette, tra cui la riserva di Monte Cofano, la riserva di Capo Gallo e la riserva di Monte Pellegrino. Negli ultimi decenni le popolazioni sono andate incontro ad un lento declino, sia per l’intensa raccolta per uso alimentare che per la riduzione dell’habitat, ed è per questo che la cornu mazzullii è stata inserita nella lista rossa delle specie a rischio come specie vulnerabile. Cerchiamo quindi di preservarla così da assicurarle una più lunga permanenza nella nostra e sua magnifica terra siciliana.

 

Davide Faruggia

 

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