Curiosità Siciliane

Le Origini del Jazz

L’origine siciliana del jazz è ancora molto poco conosciuta e avvolta nel mistero ed è difficile stabilire che cosa ci sia nella cultura siciliana che ha portato quei musicisti a creare un genere così innovativoO forse tutto dipende dal fatto che, come ipotizza il jazzista americano Ben Sidran, se si dice che il blues è quella musica che ti fa sentire bene quando stai male, gli italiani sono da sempre maestri in questa arte”. Renzo  Arbore

Nick La Rocca

Tutti noi abbiamo un parente in America, a causa del fenomeno dell’emigrazione verificatasi alla fine dell’Ottocento. Pensa che da Palermo per New Orleans  partiva  il “Montebello”, un grande piroscafo che trasportava intere famiglie in cerca di un futuro migliore. Nel 1880 partirono Nick La RoccaGirolamo e il fratello Vito. Il primo, poco più che ventenne, nel paese natio, oltre a fare il ciabattino e suonare la cornetta nella banda, era stato caporale-trombettiere nei Bersaglieri del generale La Marmora. I due giovani trovarono lavoro presso un negozio di scarpe in Magazine Street e Girolamo ben presto divenne socio dell’anziano proprietario che morì in un incidente stradale senza lasciare eredi.

Un’altra versione racconta che abita in Magazzine Street con la moglie, Vittoria Di Nino, di Poggioreale, la stessa del negozio di scarpe, di cui occuparono il primo piano e il piano terra, utilizzato come bottega di calzolaio e aggiustatutto, con un angolo per suonare la cornetta insieme ad altri siciliani d’America.

Anche i fratelli di Nick, Rosario, Antonia e Maria, suonavano uno strumento. James Dominick, però studiava medicina ma trascriveva sul pentagramma le sue prime composizioni e si narra che le suonasse, dedicandole alla cassiera del teatro che si trovava di fronte casa sua.

The Original Dixiland Jazz Band

Solo nell’ottobre del 1904 con la morte del padre, poté dedicarsi anima e corpo a quella che sarebbe stata la sua strada. Nel 1909, a New Orleans, James Dominick La Rocca, chiamato da tutti Nick La Rocca, formò la prima orchestra jazz, la Original Dixieland Jass Band diventata, poi, Original Dixiland Jazz Band, in cui suonava un altro siciliano, Tony Sbarbaro e, anche, Eddie Edwards, Larry Shields, Henry Ragas.

L’origine del nome Jazz deriva da un episodio molto curioso: Si divertivano a stracciare dai manifesti la “J” della parola “Jass” in modo da restare “ass” che volgarmente significa “sedere“, per cui si leggeva “Original Dixieland Ass Band“, cioè  “la band del sedere Original Dixieland“. I dirigenti della casa discografica seccati dal continuo ripetersi degli episodi, decisero prima di chiamarlo “Jasz e, poi, “Jazz” che non voleva dir nulla, cosa preferibile rispetto ai giochi di parole.

Il 26 febbraio 1917 incisero un 78 giri Original Dixieland – One step e Livery Stable Jazz, il primo disco al mondo nella storia del jazz, vendendo in poco tempo un milione e mezzo di copie e superando i record precedenti che appartenevano al tenore Enrico Caruso. In poche settimane il gruppo divenne la jazz band più pagata al mondo. Tutto questo grazie alla musica prodotta dai loro magici strumenti come la cornetta, il clarinetto, il trombone a coulisse, il pianoforte e la batteria.

 

Nel giugno 1919  suonarono al cospetto di Giorgio V e della famiglia reale, per festeggiare la firma del trattato di Versailles che poneva fine alla prima Guerra Mondiale.

Mentre agli inizi degli anni ’20, in America c’era il vento del proibizionismo che metteva al bando gli alcolici, i locali dove si faceva musica, compreso  il jazz considerata la musica del diavolo, ispiratore di libertà di costumi e  di divorzi. Per i successivi  dieci anni,  entrò in una terribile depressione e nel 1925,  l’Original Dixieland Jazz Band si sciolse.

Foto del web

Solo nel 1936, sentendo alla radio lo swing, riunì i componenti del suo vecchio gruppo e ritrovarono la popolarità, tanto che il clarinettista Benny Goodman, il più importante protagonista di questo nuovo genere, invitò Nick La Rocca alla radio e riconobbe pubblicamente di essere stato influenzato da lui e dall’Original Dixieland Jass Band. Successivamente  il gruppo si sciolse definitivamente. Nick conobben Ruth Dorothy Pitre, una ragazza di 20 anni, che sposò il 15 marzo del 1938 e da cui ebbe ben sei figli, tra i quali uno solo, James Dominik, continuò la carriera del padre. Il grande jazzista, si spense nel 1961 a causa di una cardiopatia ed oggi riposa a New Orleans circondato da cognomi siculi come Spedale o Trapani, scrisse quelle che potremmo definire le prime hit del neonato jazz d’inizio Novecento, come Tiger Rag, incisa sul portone d’ingresso della casa in cui visse, e Clarinet Marmalade.

Nick La Rocca continuò a proclamarsi l’inventore del jazz, scatenando polemiche con i musicisti di colore, primo fra tutti Luis Armstrong, che consideravano quella musica una loro creatura. A proposito di ciò, però, a chi definisce il jazz come “musica nera“, Joe Maselli, direttore dell‘American-Italian Museum, in un documentario eloquente, già nel titolo, “Al tempo neri e siciliani stavano sempre insieme“, mostra il contributo della nostra isola e lo stesso fanno gli studi di Bruce Raeburn, responsabile dell’ Hoogan Jazz Archive della Tulane University, e del musicista e ricercatore Jack Stewart.

Istallazione del Sicilia Jazz Festival,2021

Molti musicisti siciliani o di discendenza siciliana erano musicisti Jazz come George Vitale, Giuseppe Alessandra, nato a Palermo nel 1865 e morto a New Orleans nel 1950, Lawrence Veca, Manuel e Leonce Mello, Arnold “Deacon” Loyacano. Leon Rappolo (Roppolo), John Provenzano, Jimmy Giuffrè, Wingy Manone (Mannone), Sharkey Bonano (Joseph Bonanno), Louis Prima, Chick Corea, Joe Lovano, Frank Rosolino, Johnny Lala, Tony Schirò, John «Bud» Loyacano, Joe “Hook” Loyacano ed i Triangle Band che avevano dipinto sulla grancassa della batteria la Trinacria siciliana.  I nomi da elencare sarebbero troppi e, proprio per non fare torto a nessuno, vi consigliamo di Approfondire l’argomento.

La nostra Sicilia continua ad essere la patria della Musica Jazz e fucina di talenti e per questo motivo il governo siciliano ha dato vita ad una serie di manifestazioni di stampo internazionale come il Sicilia Jazz Festival  che ricorda il sangue siciliano nella musica Jazz.

E a te piace la musica Jazz?

 

Andrea Barbaro Galizia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *