Fauna Siciliana

La Caretta Caretta

CarettaCaretta

La Caretta Caretta è la tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo. Alla nascita è lunga circa 5 cm. La lunghezza di un esemplare adulto è di 80 – 140 cm, e il peso varia da 100 a 150 kg.

Caretta Caretta
Foto di Pablo Valerio da Pixabay

Ha degli arti molto sviluppati, specie quelli anteriori. I piccoli hanno una carena dorsale dentellata. I maschi si distinguono dalle femmine per la lunga coda che si sviluppa con il raggiungimento della maturità sessuale, che avviene intorno ai 13 anni.

Le tartarughe marine, come tutti i rettili, sono a sangue freddo, il che le porta a prediligere le acque temperate. Respirano aria, essendo dotate di polmoni, ma sono in grado di fare apnee lunghissime. Trascorrono la maggior parte della loro vita in mare profondo, tornando di tanto in tanto in superficie per respirare. Esse si nutrono di molluschi, crostacei, gasteropodi, echinodermi, pesci e meduse, ma nei loro stomaci è stato trovato di tutto: tappi di plastica scambiati magari per crostacei, esche artificiali, ma soprattutto sacchetti di plastica scambiati per meduse.

Caretta Caretta
Foto di David Mark da Pixabay

In estate maschi e femmine si danno appuntamento nelle zone di riproduzione, al largo delle spiagge dove le seconde sono probabilmente nate. Hanno infatti un’eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia di origine.

Gli accoppiamenti avvengono in acqua. Le femmine si accoppiano con diversi maschi i quali si portano sul dorso della femmina e si aggrappano saldamente alla sua corazza, utilizzando le unghie ad uncino degli arti anteriori. Avvenuto l’accoppiamento, le femmine aspettano per qualche giorno in acque calde e poco profonde il momento adatto per deporre le uova. Giunte sulla spiaggia, scavano una grande buca e vi depongono fino a 200 uova, grandi come palline da ping pong. Completata l’operazione, fanno ritorno al mare. Le uova hanno un’incubazione tra i 42 e i 65 giorni e si schiudono quasi tutte simultaneamente. La temperatura del suolo determinerà il sesso dei nascituri.

Caretta Caretta
Foto di PublicDomainImages da Pixabay

I piccoli per uscire dal guscio utilizzano una struttura particolare, il “dente da uovo”, riassorbita in un paio di settimane. Usciti dal guscio impiegano dai due ai sette giorni per scavare lo strato di sabbia che ricopre il nido e a questo punto avviene la prima vera lotta per la sopravvivenza, ovvero quella di dirigersi velocemente in acqua. Solo una piccola parte dei neonati riesce nell’impresa, diventando spesso vittima dei predatori. Tra quelli che raggiungono il mare infine, solo un’altra piccola parte riesce a sopravvivere sino all’età adulta.

Giunte al mare nuotano ininterrottamente per oltre 24 ore per allontanarsi dalla costa. Dove esattamente trascorrano i primi anni della loro vita è un mistero che i biologi non sono ancora riusciti a spiegare, il cosiddetto “periodo buio”. Solo dopo alcuni anni di vita, raggiunte dimensioni che le mettano al riparo dai predatori, fanno ritorno alle zone costiere.

La Sicilia è una delle tante mete adatte alla nidificazione e se ci dovesse capitare di vedere una tartaruga Caretta Caretta limitiamoci ad osservarla a debita distanza ammirando l’eleganza di questo animale sia in acqua che sulla spiaggia.

 

Davide Farruggia

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